“Lo slittamento dei termini per la scelta del general contractor è solo l’ultimo di una lunga serie di ostacoli, a conferma delle difficoltà ciclopiche in cui versa il progetto del Ponte. A questo punto, l’unica cosa sensata da fare è sospendere la gara in corso e ripensare seriamente al progetto”. o afferma la senatrice Anna Donati, capogruppo dei Verdi – Unione in commissione LLPP e Trasporti di palazzo Madama, commentando la decisione odierna del CDA della società Stretto di Messina di differire al 25 maggio i termini per la presentazione delle offerte per la progettazione definitiva del Ponte sullo Stretto.
“Il rinvio deliberato oggi – prosegue l’esponente del Sole che Ride – giunge, infatti, dopo diverse battute d’arresto subite dal progetto: la grande fuga degli offerenti, fra cui una cordata e diverse imprese straniere; le inchieste della magistratura per infiltrazioni mafiose; la forte incognita sui costi effettivi dell’opera e, ancora, – elenca la parlamentare – l’acceso dibattito tecnico scientifico o scientifico sulla fattibilità dell’infrastruttura; il concreto rischio sismico ed il pesante impatto ambientale ancora da risolvere, infine, la massiccia contrarietà al Ponte, più volte ribadita dai cittadini dell’area dello Stretto”.
“Noi Verdi abbiamo sempre contrastato, e continueremo a farlo, questo progetto inutile che non dà soluzioni per la mobilità di persone e merci, pericoloso per l’alto rischio sismico dell’area, e disastroso dal punto di vista ambientale. Un’opera interamente a carico dei cittadini, finanziata con risorse pubbliche. ”
“Arrivati a quest’ennesimo scoglio per il Ponte – conclude Donati – chiediamo che si sospenda la gara in corso e si ripensi seriamente al progetto. Si chiuda l’era delle lavagnette televisive e si cominci a discutere seriamente di utilità, fattibilità e costi/benefici di un’ opera infrastrutturale pesante e costosissima, come l’attraversamento stabile dello Stretto”.