Un’autentica picconata alle norme di tutela dell’ambiente e del patrimonio storico, ma anche nei confronti della normativa su appalti e fornitura.
“Un’autentica picconata alle norme di tutela dell’ambiente e del patrimonio storico, ma anche nei confronti della normativa su appalti e fornitura. Infatti, grazie alle misure introdotte dal maxiemendamento, i commissari straordinari potranno agire in deroga ad ogni normativa per realizzare ad ogni costo le grandi opere”. E’ duro il commento della senatrice Anna Donati, capogruppo Verdi-Unione in commisisone LLPP e Trasporti, che oggi è intervenuta in Aula sul maxiemedamento al decreto competitività su cui il governo ha posto il voto di fiducia.
“Il maxiemendamento – ha dichiarato Donati – sopprime per i commissari straordinari l’obbligo di rispetto delle norme di salvaguardia, tutela dell’ambiente e del patrimonio, previste dal cosiddetto decreto sbloccacantieri (comma 4 bis dell’art. 13, Dl. 67/97), nonché del rispetto della normative vigenti in materia di appalti, lavori e fornitura”.
“Queste norme di tutela, grazie al maxiemendamento, saranno sostituite da una blanda richiesta di parere e, se decorrono 60 giorni senza ottenere risposta, scatta l’istituto del silenzio-assenso. Addirittura – ha sottolineato la senatrice verde – con possibilità da parte del consiglio dei ministri di dichiarare lo stato di emergenza per realizzare ‘comunque’ e ad ogni costo un’opera”.
“Altrettanto grave è infine la misura che modifica la risoluzione delle controversie in materia di contenzioso sugli appalti, gli arbitrati, con cui si dà un ‘ennesima picconata alla legge Merloni. La norma, già proposta in due precedenti decreti e respinta in entrambi i casi dal Senato, cancella di fatto la camera arbitrale istituita presso l’Autorità dei Lavori Pubblici, visto che ne diventa facoltativo il ricorso, solo in caso di mancato accordo tra la parte pubblica e quella privata”.
“Invano abbiamo invocato il rispetto di una norma che, introducendo un arbitro imparziale, ha contribuito alla moralizzazione del settore e ridotto la spesa per i contenziosi da parte delle casse dello Stato”.
“Con queste norma – ha concluso Donati – il governo Berlusconi prosegue la sua corsa fallimentare per realizzare inutile e devastanti opere strategiche a spese dell’ambiente, delle scarse risorse pubbliche e dei principi di trasparenza e concorrenza nelle grandi opere. “