“La delibera CIPE sulle opere strategiche del 21 dicembre 2001 non ha retto al primo ricorso, con la decisione del Tar dell’Abruzzo di escludere dagli elenchi il terzo traforo del Gran Sasso.”
“La delibera CIPE sulle opere strategiche del 21 dicembre 2001 non ha retto al primo ricorso, con la decisione del Tar dell’Abruzzo di escludere dagli elenchi il terzo traforo del Gran Sasso.” Lo dichiara la senatrice Anna Donati, Capogruppo dei Verdi in Commissione lavori pubblici di Palazzo Madama, commentando la notizia dell’annullamento da parte del Tar della delibera Cipe per la realizzazione del terzo traforo del Gran Sasso e delle risultanze della Conferenza dei Servizi. “E’ decisamente significativo l’annullamento delle decisioni della Conferenza dei Servizi sul terzo traforo del Gran Sasso, che aveva dato il via libera all’opera decidendo a maggioranza, nonostante il parere negativo dell’ente Parco del Gran Sasso e monti della Laga e della Provincia dei Teramo, perché questo conferma il principio che non si possono realizzare opere pubbliche escludendo gli enti locali e mettendo a rischio l’ambiente e le risorse idriche. “In Parlamento, durante tutta la discussione della legge obiettivo e di tutti i provvedimenti attuativi connessi, ci siamo opposti alla filosofia del Ministro Lunardi che per fare in fretta ha presentato un elenco sterminato di opere ritenute strategiche, escludendo gli enti locali dalle decisioni, indebolendo fortemente la valutazione di impatto ambientale, semplificando i meccanismi di affidamento degli appalti. Avevamo segnalato che, invece di sbloccare tanti cantieri, questa legge avrebbe innestato una montagna di ricorsi: esattamente quello che sta accadendo in Abruzzo e che accadrà per tanti altri progetti. L’area interessata del Gran Sasso ha già subito consistenti danni ambientali, dopo la costruzione delle due gallerie esistenti, infatti, sono scomparse le sorgenti di alta quota e sono diminuite del 50% le sorgenti principali sulla montagna, con evidenti danni per l’ecosistema: i nuovi lavori rischiavano di aggravare in maniera irreversibile la situazione già abbastanza compromessa, come abbiamo verificato una settimana fa con un sopralluogo della Commissione lavori pubblici del Senato. Adesso il Ministro Lunardi – conclude la senatrice Verde – ritiri il progetto del terzo traforo del Gran Sasso e si renda disponibile a discutere insieme agli enti locali, all’ente parco ed alle associazioni ambientaliste progetti alternativi per garantire sicurezza ai lavoratori del laboratorio, nel rispetto dell’ambiente e delle risorse idriche dell’Abruzzo.”