Ieri sera in Commissione Lavori Pubblici del Senato, l’audizione del Min. Lunardi sugli investimenti infrastrutturali
“La legge Finanziaria 2003 destina, per il triennio 2003-2005, solo 2,5 miliardi di Euro per strade e ferrovie e non prevede risorse aggiuntive per le opere strategiche della legge Obiettivo. Questa è la sintesi della comunicazione del Ministro Lunardi svolta in Commissione Lavori Pubblici del Senato.”
Lo ha reso noto la senatrice verde Anna Donati, che ha aggiunto:
“Se si pensa che il piano decennale di opere strategiche del governo Berlusconi costa 123 miliardi di Euro, equivalenti ad una spesa annua di 12,3 miliardi di Euro, è evidente la sproporzione fra quanto promesso e le risorse concretamente disponibili nella legge Finanziaria 2003, pari a 2,5 miliardi per i prossimi tre anni. Quindi il Tibre autostradale non avrà alcun finanziamento aggiuntivo rispetto a quello già fissato dalla Delibera Cipe del 21 dicembre 2001, pari a 180 milioni di Euro nel triennio. La stessa delibera del Cipe – ha precisato la senatrice – stimava il costo di questa infrastruttura in 1000 milioni di Euro di cui il 50% a carico della concessionaria e dei privati.”
“Continuare quindi a sostenere che il Tibre è un’opera urgente e strategica e, poi, non essere in grado di finanziare l’intervento, è l’ennesimo spot ingannevole, del governo Berlusconi e del ministro Lunardi, che alimenta inutili attese su un progetto sbagliato. E questa mancanza di risorse – ha ribadito – rende anche evidente che, aver incluso il Tibre tra i 250 interventi strategici e averlo indicato anche nel DPEF 2003-2005 tra le 30 priorità infrastrutturali del Paese, non equivale a nessun finanziamento mirato alla sua realizzazione.”
“E le stesse identiche preoccupazioni ci sono per il Tibre ferroviario che, seppur inserito tra le opere strategiche, costa 1500 milioni di Euro e sarebbe finanziato dalla delibera Cipe per 550 milioni di Euro nel triennio. Quindi – ha concluso la senatrice Donati – la palese mancanza di risorse dovrebbe imporre al governo una rigida selezione degli investimenti, accelerando gli investimenti ferroviari e abbandonando i progetti inutili e sbagliati come il Tibre autostradale.”
