STAMPA
NELLE OPERE PUBBLICHE NON POTRANNO SUPERARE IL 30% Il Senato abbassa la soglia dei subappalti
Via libera dell’aula del senato all’art.7 del ddl infrastrutture sugli appalti, una delle misure centrali del ddl. Verdi, Margherita e Ds si sono astenuti. Approvato un emendamento dell’opposizione (prima firmataria Anna Donati, Verdi) che riporta al livello previsto dalla Merloni, il 30%, il tetto per i subappalti.
La camera aveva alzato la soglia al 50%, la commissione lavori pubblici l’aveva gia’ ridotta al 40%. Anche la maggioranza ha condiviso l’emendamento approvato. Secondo il presidente della commissione bicamerale, Roberto Centaro, nell’affrontare la legge sulle infrastrutture il Senato ha recepito completamente le modifiche che erano state proposte dalla commissione Antimafia con un documento approvato all’ unanimita’. <<In particolare – ha spiegato Centaro nel corso di una conferenza stampa – dal dovere per il concessionario di appaltare a terzi almeno il 40 per cento, siamo passati alla facolta’ di imporre al concessionario almeno il 30 per cento. Per le dichiarazioni all’osservatorio sui lavori pubblici per lavori di importo modesto, si e’ passati dal limite dei 500 mila euro, a 150 mila. Escluso il potere delle regioni di facolta’ di elevare il valore degli appalti per i quali non e’ richiesta la qualificazione. Ridotta l’area del subappalto dal 50 per cento al 30 per cento. Ripristino della restrizione dell’area di applicabilita’ della normativa antimafia con limite ancorato non al valore complessivo, ma al cantiere. Eliminazione dell’anticipo del 10 per cento a carico della pubblica amministrazione>>.
<<E’ stato poi approvato un ordine del giorno con cui si impegna il governo e le regioni a razionalizzare, e quindi a diminuire, il numero delle stazioni appaltanti. Ipotizzarne una sola e’ una follia, ma nemmeno possiamo avere decine di migliaia di uffici appaltanti>>. Centaro ha poi precisato che il documento e’ gia’ stato inviato anche alla Camera.