IL SOLE 24 ORE – Edilizia e territorio
Collegato infrastrutture, vicino l’ok definitivo del Parlamento
ROMA *c Il Collegato infrastrutture tira dritto verso il traguardo dell’approvazione definitiva alla Camera. Le commissioni Ambiente e Trasporti hanno infatti bocciato, nella seduta di ieri, tutti gli emendamenti presentati (circa 170).
Da parte del Governo si conferma pertanto la volontà di blindare il provvedimento, che dovrebbe ricevere il voto finale di Montecitorio il 18 luglio, per poi ottenere il definitivo via libera del Senato, in quarta lettura, prima della fine del mese. Nei giorni scorsi, infatti, sia il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, che il viceministro Ugo Martinat avevano annunciato di <non voler correre in alcun modo il rischio che il Collegato incontrasse nuovi ostacoli nel suo percorso a Montecitorio>, definendone l’approvazione <condizione necessaria per la costruzione delle grandi opere pubbliche>.
Dei numerosi provvedimenti “a rischio” passano dunque indenni, almeno per ora, il tetto sul subappalto, riportato al 30% da un emendamento presentato a Palazzo Madama dalla Verde Anna Donati e l’articolo 7 del collegato (di modifica alla legge Merloni) che al comma 7 ripropone l’aggiornamento degli onorari per ingegneri e architetti, secondo lo schema del decreto del ministero di Grazia e Giustizia del 4 aprile 2001.
Un provvedimento, quest’ultimo, su cui l’Anci promette battaglia. L’attuale versione del comma 7, determinata dall’approvazione al Senato di un emendamento al collegato, è stata infatti mal digerita dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani, che già nel luglio dello scorso anno ha preso posizione contro il decreto del 4 aprile, impugnandolo (insieme con l’Unione delle Povince) davanti al Tar del Lazio. Sotto accusa <il forte aumento delle tariffe (una media del 30%)>.
Secondo il deputato forzista e vicepresidente dell’Anci, Osvaldo Napoli (autore di un emendamento in materia che come gli altri 170 ieri ha subito la bocciatura delle Commissioni) <è in gioco l’aumento generalizzato dei compensi per i professionisti esterni alle amministrazioni locali, chiamati per la realizzazione delle opere pubbliche. Il meccanismo introdotto dal decreto, infatti, rischia di spostare il peso economico della revisione delle tariffe prevalentemente sulle stazioni appaltanti pubbliche, in particolare sui piccoli e medi Comuni, determinando un forte aggravio della spesa pubblica>.
Anche Paolo Costa, sindaco di Venezia e vicepresidente dell’Anci con delega ai Lavori pubblici, è critico: <Un comportamento anticomunitario, che viola le più elementari regole sulla concorrenza. Useremo ogni strumento in nostro possesso per modificare questo autentico sopruso>.
E Napoli conferma: <Una volta archiviato il discorso Collegato, torneremo alla carica su un tema nei confronti del quale tanto il premier Silvio Berlusconi quanto il sottosegretario alla Presidenza, Giovanni Letta, si sono dimostrati sensibili>.
Silvia Marzialetti