Borgoforte a -3.53. Appello sul Garda: rinunciate a riempire le piscine
SUZZARA. Nuovo record negativo per la magra del Po. Ieri alle 11 il livello è sceso a Borgoforte i -3.53 metri sotto lo zero contro i -3.48 di domenica ed i -3.44 della precedente secca 2003. E tre senatori dell’Unione hanno chiesto un’indagine parlamentare sul grande fiume. Nel mirino le escavazioni abusive di sabbia che in due decenni hanno fatto abbassare di quattro metri il letto del fiume, ma anche la gestione complessiva della risorsa idrica utilizzata a fini irrigui, ma anche potabili ed industriali. Anna Donati (Verdi), Albertina Soliani (Margherita) e Fausto Giovanelli (Ds) chiedono un intervento «strategico» in grado di preservare la situazione anche di fronte ai cambiamenti climatici in atto. Oggi, ad all’Autorità di bacino di Parma, sul tema si terrà un incontro della Cabina di regia di crisi sul Po, mentre a Roma si terrà un confronto fra i ministri dell’Ambiente Altiero Matteoli e dell’Agricoltura Gianni Alemanno. Sempre oggi ad Ostiglia proseguirà il brillamento delle bombe trovate per la secca. Per quanto riguarda la situazione delle riserve idriche, se sul fronte delle aree tributarie del Po la situazione è di allerta con la riduzione dei prelievi al 60%, per quelle derivanti dal Garda la condizione è per ora stabile con la quota del lago a 41 cm sullo zero di Peschiera. Questo non consentirà di terminare il periodo irriguo, ma solo di procedere, in mancanza di consistenti piogge, per circa due settimane. Sempre sul fronte gardesano il Consorzio Garda 1 ha chiesto ai sindaci di invitare o emettere ordinanze per limitare i consumi d’acqua. In particolare per l’irrigazione di prati e giardini e per il riempimento delle piscine. A rischiare di più in questo periodo per la mancanza di acqua sono le colture di mais, che si trovano nelle fasi di infioritura e impollinazione, le più delicate per la loro crescita. Lo afferma la Federazione lombarda degli agricoltori secondo cui se le piante andranno sotto pressione adesso, anche se si dovesse trovare l’acqua tra due settimane, non potranno più essere recuperate con un conseguente calo di produzione. La Federazione si sta incontrando almeno una volta alla settimana con la direzione regionale dell’Agricoltura. I gestori dei bacini idroelettrici montani per ora si sono impegnati fino all’8 luglio a rilasciare una quantità d’acqua doppia (da 47 a 93 milioni di metri cubi). Lo svaso, però, resta pari a circa il 60% di quanto rilasciato nello stesso periodo del 2004.
Da: “La Gazzetta di Mantova”
Rubrica: Provincia