Radio 24 – Il Sole 24 Ore Trasmissione “9 in punto”
A cura di Angela Feo
Il Ponte sullo Stretto di Messina:
una possibilità sempre più vicina
Una sfida ambiziosa quella lanciata dalla Stretto di Messina S. p. a. e dal governo: realizzare il ponte di Messina entro il 2001. Tuttavia sono ancora molti i dubbi e le perplessità legate alla grande opera: dal rischio di pericoli sismici, ai problemi di carattere ambientalista, ai costi economici che graveranno sullo Stato. Interrogativi che “Nove in punto” ha affrontato proprio con l’amministratore delegato della società Stretto di Messina S. p .a, Pietro Ciucci, ospite della puntata mercoledì 15 gennaio. “Questa è la prima grande occasione di realizzare il ponte – ha esordito Ciucci – perché vi sono un insieme di condizioni favorevoli: c’è un piano finanziario che ha individuato un modo di realizzare il ponte che ha avuto conferma da parte di consulenti esterni alla società e c’è anche la volontà politica che ha inserito quest’opera tra quelle di prevalente interesse nazionale”. Un ponte, quello dello Stretto di Messina, che, spiega Ciucci, oltre ad essere il più lungo del mondo con i suoi 3,3 chilometri di campata unica, deterrà anche il primato relativo alla massima larghezza, 60 metri. “Il ponte è studiato – ha aggiunto – in modo da sopportare scosse sismiche di magnitudo 7,1 della scala Richter, di intensità superiore, per intenderci, al grande terremoto di Messina. L’opera quindi ha bassissima sensibilità alle scosse sismiche, il che garantisce un’intrinseca sicurezza”. Passando al piano finanziario per la costruzione del ponte sullo stretto ha detto che “è finanziabile sul mercato senza garanzie.” L’amministratore delegato di Stretto di Messina S. p. a. ha poi confermato la durata trentennale della concessione della gestione del ponte, ‘”periodo che riteniamo sufficientemente lungo”. Ciucci si e’ detto convinto dell’ interesse dei privati ad investire capitali nel ponte: “Un investimento che presuppone la capacita’ di recuperare lo stesso capitale”. Riguardo ai pedaggi, il prezzo medio di un passaggio resta fissato intorno a 10 euro, in base al principio secondo il quale “il costo per l’utente debba essere identico a quello sostenuto oggi utilizzando il traghetto”. Non mancheranno tuttavia politiche tariffarie e agevolazioni ai residenti. Nessun problema, ha assicurato Ciucci, per i mille lavoratori attualmente impiegati sui traghetti che collegano le due sponde dello Stretto: “le possibilita’ di sviluppo e cambiamento di vita nel territorio sono impensabili, tali da poter facilmente assorbire, riteniamo, le poche centinaia di posti di lavoro che dovessero essere cancellate con l’apertura del ponte”. Sul fronte ecologico, Ciucci ha infine invitato a considerare “la situazione ambientale che riguarda attualmente le coste calabresi e siciliane: esse presentano problemi di inquinamento da traffico, considerando che ogni quattro minuti parte una corsa, e’ facile immaginare l’accumulo di gas nocivi e i problemi di inquinamento che si determinano”. “Abbiamo ritenuto la valutazione di impatto ambientale fondamentale e ci siamo impegnati al massimo in questo senso” ha affermato Ciucci rispondendo alle critiche al piano ambientale rivolte dalla senatrice dei Verdi Anna Donati i merito allo studio sull’impatto ambientale. Un progetto davvero ambizioso dunque quello del Ponte visto che, come aggiunge infine Ciucci, “nei sei anni necessari per la costruzione del ponte, ci sarà il tempo per avviare e portare a compimento altre opere, in modo tale che il sistema dei trasporti in tali aree sia adeguato ad accogliere una struttura di tale importanza”.
A cura di Angela Feo