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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Ponte senza contributi dello Stato

15 Gennaio 2003

IL SOLE 24 ORE – Economia italiana

Grandi opere – Via al progetto preliminare, ultima parola al Cipe – Berlusconi: nella fase attuativa non ci sono aiuti a fondo perduto
<Il Ponte senza contributi dello Stato>
Il 60% delle risorse sarà reperito sul mercato e il 40% dai soci della Stretto di Messina Spa: Fintecna, Fs, Anas, Calabria e Sicilia – Il costo totale dei lavori è fissato a 4,6 miliardi
Giorgio Pogliotti

ROMA * Lo schema di piano finanziario della Stretto di Messina Spa per realizzare il Ponte senza un contributo diretto dello Stato incassa il via libera “politico” del premier Berlusconi.
Secondo l’ipotesi di finanziamento approvato ieri, insieme al progetto preliminare “avanzato” dal consiglio di amministrazione della Stretto di Messina, l’opera verrebbe finanziata per il 40% attraverso un aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro della Spa controllata da Fintecna (con Fs, Anas, Regione Calabria e Regione Sicilia). Il restante 60% dei 4,6 miliardi di euro necessari per realizzare il ponte ad un’unica campata che collegherà la Sicilia con la Calabria verrà reperito sul mercato attraverso il project financing. La parola finale sul progetto verrà detta dal Cipe che ha sei mesi di tempo per pronunciarsi, secondo le procedure della legge obiettivo.
L’annuncio è avvenuto nel corso di una conferenza stampa al ministero delle Infrastrutture, convocata dallo stesso presidente del Consiglio, insieme al ministro Lunardi e ai vertici della Stretto di Messina: <La società ha approvato con due mesi di anticipo il progetto preliminare e lo studio di impatto ambientale – ha detto Berlusconi -. Da oggi il Ponte comincia ad essere in fase attuativa e non sono previsti contributi a fondo perduto o il rilascio di garanzie da parte dello Stato>. Anche senza contributi diretti dello Stato, l’opera verrebbe comunque realizzata con risorse pubbliche, ovvero da Fintecna – attraverso fondi provenienti dalla liquidazione dell’ex-Iri – e dagli altri azionisti pubblici della Stretto di Messina (in una misura che ancora deve essere definita).
Alla domanda sulle criticità che hanno interessato altre grandi opere come il ponte Oresund che collega la Svezia e la Danimarca o il tunnel della Manica, dove nella fase iniziale i volumi di traffico sono stati largamente inferiori alle previsioni, il premier ha replicato invitando all’ottimismo: <Bisogna essere ottimisti quando ci si accinge a realizzare simili grandi opere. Lo dice anche il Pontefice. Non ho mai visto realizzare nulla da un pessimista>. Dopo l’approvazione del progetto comprensivo di studio d’impatto ambientale da parte del Cipe, nel secondo semestre 2003 partiranno le gare per l’affidamento dei lavori di costruzione ai general contractor, mentre l’avvio dei cantieri è previsto nella primavera del 2005 e l’apertura al traffico nel 2011. Per rendere più appetibile il transito, l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha annunciato che la tariffa media per l’attraversamento del Ponte <sarà pari a quella dei traghetti, ovvero si attesterà mediamente intorno ai 10 euro, con prezzo pieno fissato in 15 euro per le autovetture>. Tuttavia in assenza di interventi sui sistemi infrastrutturali della Sicilia e della Calabria che presentano una forte arretratezza, l’effetto del Ponte sarebbe vanificato. Berlusconi ha annunciato che per accelerare la realizzazione del programma infrastrutturale per 125 opere verranno messi in campo 10 commissari dotati di poteri straordinari, che avranno il compito di rimuovere intoppi e ostacoli riferendo direttamente al presidente del Consiglio e al ministro Lunardi. Tra questi interventi, 6 sono considerati <epocali>: oltre al Ponte, Berlusconi ha citato il Mose (per il sistema di dighe mobili che dovrà proteggere Venezia dall’alta marea <atteso da 35 anni>, ai primi di febbraio è prevista la posa della prima pietra), i due trafori del Frejus e i trafori ferroviari del Sempione e del Brennero. Quanto al rapporto con le Regioni – i ricorsi presentati da 5 governatori sono pendenti alla Corte Costituzionale – Berlusconi confida nella possibilità di collaborare per l’attuazione del programma di grandi opere: <Hanno tutto l’interesse a realizzarle – ha aggiunto -. Abbiamo già firmato 11 intese quadro e per la fine di febbraio firmeremo le intese con le altre Regioni>. La conferenza stampa è stata anche l’occasione per fare il punto sull’attuazione della legge obiettivo: <Abbiamo attivato opere per 32,2 miliardi di , e nel 2003 ci sarà l’attivazione di opere per ulteriori 28,7 miliardi di >.
Gli annunci sul Ponte sono stati accolti con critiche dall’opposizione: i Verdi, per voce della senatrice Anna Donati, presenteranno un ricorso in sede europea per la mancata applicazione delle direttive europea 85/337 e 97/11 di Valutazione di impatto ambientale. La Donati denuncia, tra l’altro, <la scelta di applicare procedure accelerate e la valutazione di impatto ambientale semplificata su un’opera localizzata su un’area delicata come lo Stretto di Messina, ad alto rischio sismico ed elevato valore naturalistico>.
GIORGIO POGLIOTTI

Il Ponte sullo Stretto di Messina
Le principali caratteristiche tecniche del progetto dell’opera: nel 2011, data prevista per l’entrata in esercizio, sarà il ponte sospeso più lungo nel mondo
Ecco le caratteristiche principali del ponte che verrà realizzato sullo stretto di Messina: unirà la costa calabra con quella siciliana. I lavori dovrebbero iniziare nel 2004 per terminare sette anni dopo, nel 2011.
Il progetto. Prevede la costruzione di un ponte a campata unica di 3.300 metri (sarà il più lungo al mondo) con le luci delle campate laterali sospese di 183 metri. La lunghezza complessiva sarà di 3.666 metri.
Le torri. Il ponte avrà due torri, alte 382,6 metri ciascuna (6 in più rispetto al progetto iniziale) e questo consentirà una altezza del canale navigabile di 65 metri.
I cavi. L’impalcato avrà una larghezza totale di 60 metri e verrà sostenuto da una coppia di cavi in acciaio del diametro di 124 centimetri lunghi 5.300 metri tra i due ancoraggi.
Il peso. Sarà di 66.500 tonnellate.
Transiti. Il piano sarà suddiviso in tre “cassoni”: due, laterali, destinati al transito veicolare e composti ciascuno di tre corsie (due di marcia e una di emergenza); uno centrale per il traffico ferroviario con due binari e relative banchine. Inoltre, lungo i due fianchi estremi, ci saranno due corsie per il traffico pedonale e le auto di servizio.
Viabilità. Il progetto prevede che i 20,3 chilometri di raccordi stradali e i 19,8 ferroviari si sviluppino in massima parte in galleria, permettendo così il collegamento al ponte, da un lato, dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e della linea ferroviaria Napoli-Reggio e, dall’altro, delle autostrade Catania-Messina e Palermo-Messina; per quanto riguarda la sezione ferroviaria verrà costruita una nuova stazione a Messina.

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