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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Il fronte del No al Ponte si allarga

2 Gennaio 2005

NOTIZIE VERDI

NOTIZIE VERDI
di Anna Donati*

La battaglia contro il Ponte sullo Stretto di Messina è non più una battaglia solitaria degli ambientalisti. E’ una battaglia popolare che coinvolge migliaia di cittadini siciliani e calabresi. Bastava esserci, alla marcia contro il Ponte dell’8 dicembre a Messina, per capirlo. Oltre 10 mila persone che marciavano, consapevoli ed informate. Con buona pace del ministro alle Infrastrutture Lunardi che azzarda uscite secondo cui solo una minoranza sarebbe ancora contraria alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, mentre la maggioranza degli italiani sarebbe invece favorevole.
Non solo tanti Verdi e tanti esponenti delle Associazioni ambientaliste come WWF e Legambiente, ma anche tante famiglie con bambini, insegnanti, professionisti, studenti. Tanta gente scesa in piazza per la prima volta che ti spiegava come in casa l’acqua fosse erogata solo per alcune ore al giorno, come la scuola del figlio fosse chiusa da una settimana perché era crollato il tetto o che ti rendeva partecipe di storie di ordinaria malasanità.
Per questi motivi era lì. Non solo preoccupata dell’impatto ambientale sul fragile ecosistema dello Stretto, ma consapevole della sproporzione tra la grande promessa di rilancio connessa al Ponte ed i consueti disservizi che è invece costretta ad affrontare ogni giorno.
Un grande risultato che premia anni di impegno e di controinformazione delle Associazioni ecologiste e dei Verdi, di cui tutti dovranno tener conto in futuro. E non solo il governo Berlusconi che si ostina a promuovere, sostenere e finanziare il Ponte sullo Stretto, ma anche il Centrosinistra, ancora diviso tra favorevoli e contrari al progetto.
Importante da questo punto di vista la posizione contraria espressa dal candidato del Centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria, Agazio Loiero, e l’impegno del Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio di portare immediatamente la spinosa questione al tavolo della coalizione di Romano Prodi.
Entro il 15 aprile, la Società Stretto di Messina sceglierà il general contractor cui appaltare la progettazione definitiva ed i lavori, nonostante le gravissime incognite anche sulla fattibilità tecnica che ancora pesano sul progetto.
Il fronte del No si allarga e la marcia contro il ponte è ancora lunga.

* Responsabile Trasporti ed Infrastrutture Federazione dei Verdi

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