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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Addio Stefano, compagno di tante battaglie ambientaliste

3 Novembre 2024

Anna Donati

Stefano Lenzi ci ha lasciati, una notizia che mi ha lasciato con un senso di perdita profondo. Per la generosa persona che era e perché questi in 35 anni di impegno per l’ambiente al WWF abbiamo condiviso molte battaglie contro le grandi opere inutili e sbagliate.

Gli ultimi mesi di Stefano sono stati molto difficili e carichi di sofferenza personale ma non mi aspettavo la morte in un ospedale di Genova dove era ricoverato da qualche giorno. Servirà tempo per capire se le terapie siano state adeguate: adesso resta solo lo sgomento di tante amiche ed amici che lo anno conosciuto ed apprezzato.

Lo avevo conosciuto verso il 1988 quando aveva elaborato dossier e dati al WWF Italia contro le opere Mondiali e Colombiane 1992, di cui in Parlamento mi ero fatta promotrice come Verdi per tante inchieste, interrogazioni e denunce, che poi portarono la magistratura a scoperchiare il sistema “tangentanas” del Ministro Prandini nel 1992.

Protagonista per oltre trent’anni di mille battaglie ambientaliste e contro la cementificazione del territorio, Stefano era certamente in Italia tra le persone più esperte sui temi delle grandi infrastrutture, degli appalti e delle valutazioni ambientali. Sempre molto coerente, molto generoso e molto testardo nel suo impegno per l’ambiente e la difesa del territorio.

Ha animato tante battaglie e dossier, contro la Legge Obiettivo, le grandi autostrade sbagliate, come l’Autostrada della Maremma e la Gronda di Genova, il terzo Valico AV, il Ponte sullo Stretto di Messina, che abbiamo fermato come ambientalisti almeno tre volte. Anche adesso che abbiamo intrapreso per la quarta volta questa difficile battaglia, ancora ad aprile di quest’anno Stefano aveva coordinato le Osservazioni delle associazioni ambientaliste e comitati contro il Ponte sullo Stretto di Messina, con il solito impegno, competenza e rigore.

Le sue competenze hanno dato strumenti e voce ad associazioni, comitati e cittadini che si battevano in difesa dei loro territori, le sue relazioni hanno consentito di portare le esigenze di tutela che muovevano dal basso sino ai più alti livelli istituzionali.

Competente, coerente e rigoroso, infaticabile quando produceva dossier o approfondimenti, negli anni ha elaborato centinaia di osservazioni a disegni di legge spesso poi trasformati in emendamenti. Impeccabile il suo lavoro sulle leggi di bilancio che per anni ha consentito di analizzare in maniera approfondita e mettere in evidenza la parte ambientale delle manovre economiche, sempre debole e contradditoria.

Stefano era un sostenitore della collaborazione tra associazioni e, infatti, al suo lavoro si devono il Tavolo interassociativo e l’Osservatorio sul Parco Nazionale dello Stelvio, la collaborazione con la rete Sbilanciamoci e la partecipazione al tavolo sulla transizione con il sindacato CGIL.

Il WWF Italia ha scritto che ha il cuore pesante di tristezza per la morte di Stefano, ed è lo stesso sentimento di dolore e perdita di tutto il mondo ambientalista, come Legambiente e Kyoto Club.

Ci uniamo con un abbraccio al dolore della famiglia, della moglie e dei figli. E anche in suo ricordo proseguiremo l’impegno per la difesa del Belpaese.

Addio Stefano, compagno di tante battaglie ambientaliste.

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