XV legislatura
Intervento in VIII Commissione in occasione dell’Audizione Sottosegretario alla Presidenza Prof. Flavio Gobbo
Signor Sottosegretario, vorrei rivolgerle anch’io alcune domande.
Dalla lettura dei dati emerge che, a fronte di una spesa complessiva ipotizzata in 173 miliardi di euro, nella delibera n. 130 del 6 aprile 2006 è indicata una copertura di 58 miliardi: sostanzialmente, il riferimento contenuto nell’allegato infrastrutture che abbiamo avuto modo di esaminare, seppure molto rapidamente, nel mese di luglio. Nell’attuale ricognizione effettuata dal CIPE, invece, è indicata una copertura di 36 miliardi, realistica ed assolutamente certificata. Credo che tale indicazione sia il risultato anche della richiesta di un più autonomo giudizio, formulata da questa Commissione proprio nell’ambito del parere espresso in occasione dell’esame dell’allegato e del DPEF. Nello stesso documento, inoltre, si parla di risorse da confermare per 8,9 miliardi di euro, che ovviamente farebbero aumentare la quota complessiva delle disponibilità a 45 miliardi circa.
Vorrei allora capire, innanzitutto, a cosa esattamente si riferiscono le risorse da confermare, dal momento che 8,9 miliardi di euro rappresentano una somma davvero significativa, nonchè quale previsione sia possibile fare in ordine alla loro valutazione per il futuro.
La seconda questione riguarda, invece, un aspetto più complesso. La legge obiettivo ha chiarito che, accanto all’opera principale, è possibile includere nella lista opere ad essa collegate, ovviamente di stretta necessità. Nel decreto legislativo n. 190 del 2002 è stato chiarito che le opere connesse alla principale devono essere presentate in occasione del progetto preliminare. E` accaduto, però, che in sede di approvazione di alcuni progetti preliminari, la lista estesa delle opere connesse non è stata evidenziata. A posteriori si è inoltre sviluppato un complesso dibattito territoriale per chiarire se alcune infrastrutture di tali dimensioni fossero o meno da considerare connesse all’opera principale e, di conseguenza, se rientrassero o meno nell’ambito di applicazione delle procedure della legge obiettivo.
Per essere più esplicita, cito soltanto due casi su cui è in corso il dibattito, nel quale io stessa sono stata coinvolta al fine di chiarire se si tratti o meno di opere incluse nell’ambito di applicazione della legge obiettivo. Colgo l’occasione per porre il quesito anche a chi, come il CIPE, gestisce di fatto le procedure della legge obiettivo.
Mi riferisco, in primo luogo, al grande raccordo anulare padovano (GRAP) connesso al passante di Mestre, in base alle parole del DPEF. In occasione del progetto preliminare per il passante di Mestre, tuttavia, il GRAP non è stato inserito nella lista delle opere connesse che, invece, riguardava esclusivamente – come è scritto nella delibera che ho esaminato con cura – le opere delle Province di Treviso e di Venezia più strettamente proiettate sull’infrastruttura principale.
Un altro caso è quello della variante alla strada statale Emilia, tra Cesena e Forlì, indicata come opera connessa alla famosa E45-E55 Ravenna-Venezia, ma rispetto alla quale, tuttavia, non è possibile stabilire con chiarezza, in base al progetto preliminare, fin dove arrivi l’opera principale né, soprattutto, le opere ad essa connesse.
Dico questo perchè credo ci si potrebbe ritrovare con una lista di opere incluse nella legge obiettivo più ampia rispetto a quella di cui stiamo discutendo. Si rende pertanto necessario un chiarimento al riguardo, anche perchè le procedure sono diverse a seconda che un’opera si collochi o meno all’interno della legge obiettivo, con la conseguenza che gli stessi enti locali sarebbero evidentemente coinvolti o non coinvolti in modi completamente diversi. In particolare, mi chiedo se il CIPE, attraverso un’esatta ricognizione delle opere connesse, possa, magari anche non immediatamente, quantificarne i costi, oltre a prevedere quali tra esse effettivamente ricadano all’interno della legge obiettivo o non siano connesse con la principale.
Ho avuto modo di apprendere – lei stesso, signor Sottosegretario, ne ha parlato nella precedente seduta – che il Presidente del Consiglio, proprio sulla base della ricognizione che ci è stata presentata, ha inviato una lettera ai Ministri competenti e ai Presidenti di Regione, chiarendo – banalizzo ovviamente le parole del Presidente – che il perimetro entro cui svolgere il confronto per la selezione debba essere riferito a quel documento. Poichè stiamo naturalmente parlando di un perimetro finanziario, mi chiedo se ci sarà lo spazio per un confronto di merito sull’utilità delle opere incluse od escluse dalla legge obiettivo per arrivare poi a predisporre una lista di quelle effettivamente necessarie. Pensiamo, ad esempio, al caso dell’alta capacità Napoli-Bari, già citato dalla senatrice Palermo. Si tratta di un progetto che anch’io ritengo di grande rilevanza, che tuttavia, non essendo stato inizialmente individuato nella legge obiettivo, perchè nato successivamente, non rientra in quel perimetro.
Non voglio polemizzare in questa sede sulle opere incluse o meno nella legge: il problema che si pone ora con forza al Governo dell’Unione, e sul quale dovranno essere date risposte, riguarda la scelta delle opere piu` utili da includere nella legge obiettivo. Vorrei che fosse garantita una certa libertà rispetto a tale scelta, attraverso l’individuazione di criteri leggibili e trasparenti sui quali, come abbiamo chiesto anche a luglio, le Commissioni competenti siano chiamate, in sede consultiva, ad esprimere un parere.
L’ultima domanda che intendo porre riguarda il futuro della legge obiettivo. Il programma dell’Unione è chiaro: si chiede il superamento delle procedure della legge obiettivo, preso atto che, in buona parte, esse non hanno funzionato e si chiede, altresì, una selezione tra le opere inserite nella lista, al fine di far decollare le infrastrutture che la coalizione dell’Unione ritenga più urgenti e prioritarie, nell’ambito di opere in qualche modo gia` annunciate, ma non realizzate. Vorrei pertanto sapere quando il CIPE ed il Governo intendono procedere in tal senso.
Abbiamo avuto modo di apprendere che vi è stata una prima ricognizione, svolta dal ministro Di Pietro, che ci è stata trasmessa per conoscenza e che io stessa ho provveduto a comunicare immediatamente ai membri della Commissione. Le chiedo quali tempi si prevedono per la presentazione di eventuali proposte di modifica normativa al Governo e per arrivare ad impostare il lavoro in modo che punti a selezionare le infrastrutture che servono al Paese. In proposito, ricordo che oggi comunque si pone la delicatissima questione di un Ministero separato, per cui le relative competenze sono riferite a due diversi Ministeri.
Personalmente sono quindi curiosa di capire i modi e i tempi di tali attività normative.
Queste erano le domande che volevo porre. I colleghi che desiderano intervenire possono iscriversi a parlare.