XV legislatura
Interpellanza
Atto n. 2-00132 (procedura abbreviata)
Pubblicato il 31 gennaio 2007
Seduta n. 97
TIBALDI , TURIGLIATTO , DI SIENA , CASSON , ROILO , PALERMI , RUSSO SPENA , SALVI , ALBONETTI , ALFONZI , ALLOCCA , BOCCIA Antonio , BOCCIA Maria Luisa , BRISCA MENAPACE , BRUTTI Paolo , CAPRILI , CONFALONIERI , DE PETRIS , DI LELLO FINUOLI , DONATI , EMPRIN GILARDINI , GAGGIO GIULIANI , GAGLIARDI , GALARDI , GIANNINI , LIOTTA , LIVI BACCI , MELE , MONGIELLO , NARDINI , PALERMO , PECORARO SCANIO , PELLEGATTA , RIPAMONTI , ROSSI Fernando , SILVESTRI , SODANO , VALPIANA , VANO , ZUCCHERINI – Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. –
Premesso che:
607.700 lavoratori ex esposti all’amianto, in base a quanto previsto dalla legge 257/1992 e successive modificazioni e dal decreto ministeriale del 27 ottobre 2004, Gazzetta Ufficiale n. 295 del 2004, hanno presentato domande all’INAIL, entro il 15 giugno 2005, al fine di ottenere le prestazioni previdenziali;
attualmente 340.100 non hanno avuto risposta dall’INAIL, mentre circa le 116.00 domande che sono state respinte, perché considerate incomplete, riguardano lavoratori ex esposti all’amianto dipendenti da aziende che hanno cessato l’attività;
in conseguenza di tale situazione in tutta Italia aumentano i ricorsi, sul piano sia civile che penale, alle vie giudiziarie per ottenere l’applicazione di quanto previsto dalla legge 257/1992 e successive modifiche ed integrazioni;
numerose sono le sentenze a tutti i livelli, comprese la Corte di cassazione, la Corte dei conti, la Corte costituzionale, che riconoscono il diritto degli ex esposti all’amianto, compresi i pensionati post 1992, ad ottenere i benefici previdenziali previsti dalla legge 257/1992 e successive modifiche;
nella stragrande maggioranza del Paese l’INPDAP e l’INPS dopo le sentenze, invece che provvedere alla erogazione dei benefici ricostruendo le posizioni previdenziali, presentano ricorso in appello;
ad oggi, anche in relazione a recenti adesioni da parte degli enti di cui sopra, non sembra esserci un’esplicita volontà di risolvere positivamente le controversie esistenti,
gli interpellanti chiedono di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione sopra descritta ed in caso affermativo quali iniziative abbia assunto al fine di contribuire, per quanto di competenza, alla soluzione dei diversi problemi;
in particolare, quali misure intenda adottare per favorire – in base al decreto interministeriale del 2004 – il rapido esame delle domande presentate all’INAIL, al fine di consentire, da parte dell’INPS, dell’INPDAP ed IPSEMA, l’erogazione delle prestazioni;
quali misure abbia adottato affinché gli Uffici provinciali del lavoro provvedano a fornire la documentazione sui rapporti di lavoro, per gli ex dipendenti delle aziende che hanno cessato l’attività;
se ritenga giusto, alla luce delle varie sentenze emesse dalla Corte dei conti, dalla Corte di cassazione, dalla Corte costituzionale, che l’INPDAP e l’INPS ricorrano in appello, a fronte di pronunciamenti a favore degli ex esposti all’amianto, in prima istanza;
quali iniziative e misure intenda adottare per favorire il rapido esame ed evasione delle domande da parte di INAIL ed IPSEMA, nonché l’erogazione delle prestazioni da parte degli enti previdenziali competenti e favorire la rapida soluzione dei casi controversi;
se non ritenga opportuno sanare quegli atti di indirizzo che hanno dato luogo a distorsioni e disparità tra lavoratori della stessa unità produttiva già esposti cui è stato negato il diritto ai benefici.