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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Interrogazione su speculazioni edilizie – Castellaro Lagusello

9 Maggio 2007

XV Legislatura

Interrogazione a risposta scritta
Atto n. 4-01902

Pubblicato il 9 maggio 2007
Seduta n. 149

DONATI, SILVESTRI – Al Ministro per i beni e le attività culturali – Premesso che:

è stata segnalata agli interroganti la costruzione, sul crinale di un cordone collinare morenico, alle porte del borgo di Castellaro Lagusello, nel comune di Monzanbano (Mantova), definito uno dei borghi più belli d’Italia, di una stalla di notevoli proporzioni, visibile da chilometri tutto intorno, con il risultato di un evidente sfregio paesaggistico ad un territorio tutelato dal decreto ministeriale 3 febbraio 1966, emesso sulla base della legge 1497/1939 (abrogata dall’art. 166 del decreto legislativo 490/1999) – dichiarazione di notevole interesse pubblico;

l’intervento edificatorio citato riguarda la realizzazione ex novo di un’azienda agricola, con una superficie coperta, solo per la stalla, di circa 2.000 metri quadrati, ubicata sulla sommità di una collina nell’Anfiteatro morenico del Garda, con tipologia tipicamente industriale ed in stridente contrasto con il contesto agricolo (seminativo e a vitigno) ed ambientale e con una corte rurale di antica formazione posta nelle immediate vicinanze;

il progetto di tale stalla è stato redatto da un tecnico che ricopre anche l’incarico di Assessore all’ambiente del Comune di Monzambano, nel cui territorio viene realizzata la sopra citata struttura, con un evidente conflitto tra interesse privato e mancata tutela dell’interesse pubblico;

da tempo, soprattutto per l’interessamento dell’Ispettore onorario di zona nonché Presidente del Comitato per il Parco delle Colline moreniche del Garda, viene denunciata l’inarrestabile spinta edificatoria e speculativa che dal lago di Garda si sta estendendo alle colline stesse compromettendo i valori paesaggistici ed ambientali di un territorio unico in tutta la pianura padana;

la Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio di Brescia non ha ritenuto di apporre alcun rilievo all’autorizzazione comunale sebbene ricorressero tutti gli estremi per violazione del vincolo paesaggistico;

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali provvedimenti intenda adottare per tutelare il patrimonio culturale e paesaggistico dei luoghi, l’identità stessa del territorio ed il diritto di godere di un ambiente intatto da parte dei cittadini;
come sia stato possibile che sia gli esperti ambientali del Comune di Monzambano sia la Soprintendenza abbiano considerato compatibile con il paesaggio tutelato un intervento edilizio così devastante;
se non ritenga di intervenire perché sia rivista la posizione della Soprintendenza stessa, con provvedimenti che portino al ripristino dello stato dei luoghi.

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