Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Procreazione assistita”Il nostro appello per cambiare una legge pericolosa”

3 Dicembre 2003

Oggi il Senato ha iniziato a votare il ddl sulla procreazione medicalmente assistita

“Il disegno di legge sulla fecondazione assistita va cambiato. Lo chiedono al Parlamento uomini e donne che denunciano in questa proposta l’avvento di una normativa oscurantista  e ipocrita che impedirà a migliaia di coppie di realizzare il loro umano desiderio di essere genitori.” E’ il messaggio dell’appello trasversale che 15 senatrici hanno rivolto ai colleghi di Palazzo Madama in occasione dell’inizio della votazione su ddl sulla procreazione medicalmente assistita. L’appello è stato sottoscritto, fra le altre, dalla senatrice a vita Rita Levi Moltalcini, Vittoria Franco (Ds), Cinzia Dato (Margherita), Rossana Boldi (Lega) Ida Dentamaro (Udeur) e Anna Donati (Verdi).

“In questi ultimi mesi – ha dichiarato la senatrice Donati – ho ricevuto molte lettere di coppie e famiglie mantovane che sollecitavano un mio impegno per modificare il testo del disegno di legge approvato dalla Camera dei Deputati. E’ ingiusto non tenere conto delle richieste di cambiamento che provengono da donne e unomini che vivono la sofferenza della sterilità.”
“Il provvedimento in discussione contiene punti inaccettabili sul piano del diritto, della scienza e delle deontologia professionale – recita l’appello delle senatrici- : il limite dei tre embrioni da impiantare e il divieto di congelarli; il divieto di effettuare analisi pre-impianto dell’embrione anche nei casi di portatori di malattie genetiche. Inoltre, il divieto, sempre e comunque, della fecondazione  eterologa ed il divieto di revoca del consenso all’impianto dell’embrione fecondato anche quando risultino embrioni malati.”
“Gli effetti di queste misure sono assurdi e pericolosi per la salute delle donne e offendono la dignità della persona – ha spiegato la senatrice Donati -. Su  questioni così delicate, che toccano il privato delle persone, chi legifera non può dimenticare che esistono culture, religioni, modi di sentire diversi e del tutto legittimi. Il nostro Paese si deve dotare di una norma in un quadro di regole e tutele che tenga conto di questa pluralità di aspetti,  evitando invece di ispirasi ad un modello etico unico per imporlo a tutti.”
“Se questo testo diventerà legge –  hanno concluso le senatrici nell’appello – diminuiranno le possibilità di successo degli interventi, sarà destinato a crescere il ricorso agli aborti terapeutici in caso di malattie genetiche e aumenterà il turismo procreativo umiliante e privo di garanzie.”

Questo sito utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e garantire il corretto funzionamento del sito. Continuando a utilizzare questo sito, riconosci e accetti l'uso dei cookie.

Accetta tutto Accetta solo i necessari