IRAQ/ Donati (Verdi-Ulivo): “Le manifestazioni della pace sono espressione di democrazia e facciano riflettere chi ha deciso di appoggiare una guerra illegittima”
Alla prima bomba l’Italia si fermerà. Lo avevano assicurato unitariamente i sindacati. E così è stato. Da ieri infatti sindacati, movimenti e forze politiche dell’opposizione hanno mobilitato migliaia di cittadini in moltissime città italiane per dire pacificamente no ad una guerra unilaterale ed illegittima. “Anziché essere oggetto di insulto, le manifestazioni della pace dovrebbero far riflettere governo e maggioranza che mercoledì scorso hanno deciso di appoggiare una guerra preventiva, senza l’avvallo dell’Onu.” E’ quanto ha dichiarato la senatrice dell’Ulivo Anna Donati, all’indomani della prima grande mobilitazione per la pace, indetta anche a Mantova dalle tre confederazioni sindacali, a poche ore dallo scoppio del conflitto in Iraq.
“Soprattutto ora, che la guerra è cominciata, appoggiata anche dal nostro Paese con l’uso di basi, infrastrutture e spazio aereo, è importante continuare a far sentire la voce della pace contro un’azione militare che sta colpendo in primis la popolazione irachena, già duramente provata da un embargo decennale, e che rischia di scatenare conflitti a catena non solo nell’area mediorientale.”
“Mercoledì scorso in parlamento – ha ricostruito la sen. Donati – tutte le forze politiche dell’opposizione, dall’Ulivo a Rifondazione, hanno sostenuto la stessa mozione chiedendo al governo nessun supporto politico, diplomatico, operativo e logistico, incluse le basi militari, a qualsiasi azione che configuri il coinvolgimento dell’Italia nelle operazioni di guerra contro l’Iraq.”
“La nostra contrarietà è stata netta e chiara nei confronti di una guerra preventiva, unilaterale e senza l’avvallo dell’Onu. In più la nostra Costituzione, all’articolo 11, parla chiaro: l’Italia ripudia la guerra per risolvere le controversie internazionali – ha continuato Donati -. Non esistono legittimazioni costituzionali a guerre preventive, non decise in seno al Consiglio di Sicurezza, come hanno ribadito nei loro interventi contrari gli stessi presidenti emeriti della Repubblica Scalfaro e Cossiga. Concedere l’uso delle basi, dello spazio aereo e di infrastrutture e poi sostenere che il nostro Paese non si sporcherà le mani di sangue è una plateale contraddizione, che solo il trasformismo retorico berlusconiano poteva partorire.”
“A questo punto, – ha concluso la sen. Donati – è importante che la società civile e le forze politiche continuino a sollecitare un ritorno all’uso della mediazione internazionale, abbandonando la via della guerra che come è tragicamente noto, provoca solo morte, distruzione e altre guerre.”