La sen. Donati interroga il governo sul Dopolavoro ferroviario e cita il caso del DLF mantovano
Il governo si rimetta sul binario giusto. Attui quelle misure necessarie per salvaguardare le peculiarità del Dopolavoro e le finalità sociali dei beni in concessione, come si era impegnato a fare accogliendo un nostro ordine del giorno trasversale il 21 novembre 2001. E’ quanto scrive la senatrice Anna Donati, capogruppo dei Verdi in Commissione LLPP e Comunicazioni del Senato, in una interrogazione rivolta ai ministri delle Infrastrutture e Trasporti, Pietro Lunardi, e dell’Economia e Finanze, Giulio Tremonti.
“In occasione del dibattito sul decreto legge n. 351 del 25/9/2001 sulla privatizzazzione del patrimonio immobiliare pubblico, il governo aveva accolto un ordine del giorno trasversale, che avevo personalmente sostenuto, in cui si impegnava in sede di emenazione dei relativi decreti, promuovere la salvaguardia della peculiarità del Dopolavoro Ferroviario favorendone la permanenza nelle sedi attuali e garantendo altresì che gli organismi che dovessero subebtrare nelle loro proprietà garantissero al DLF la possibilità di acquisto, tenendo conto degli interventi apportati dallo stesso Dopolavoro con risorse proprie – ha ricostruito la senatrice Donati -. Invece, a distanza di due anni, il 17 settembre 2003, l’Associazione nazionale Dopolavoro ferroviario ha stipulato un contratto di locazione con RFI che prevede, fra le altre, la possibilità per RFI di non rinnovare la locazione dei locali al DLF alla prima scadenza e l’obbligo per il Dopolavoro di provvedere alle manutenzioni straordinarie e agli adeguamenti di legge. In questo modo, è chiaro che il DLF perde tutti gli investimenti effettuati per realizzare o migliorare gli immobili locati.”
“Un caso di concreta applicazione si è registrato proprio al Dopolavoro ferroviario di Mantova – continua l’interrogazione di Donati – il quale affronterà consistenti spese di affitto per i locali che, secondo la proposta del Dopolavoro nazionale, per i beni del DLF di Mantova passerebbero progressivamente da 42.000 euro nel 2003 a 160.000 euro nel 2008. Il DLF mantovano dovrebbe inoltre accollarsi ulteriori spese per gli adeguamenti a norma e per la manutenzione straordinaria, non dovuta sulla base del Contratto collettivo del sindacato dei Macchinisti e Atttività ferroviarie, senza peraltro avere garanzie rispetto a tali investimenti nel caso di mancato rinnovo del contratto di locazione.”
“Per questo – ha concluso la senatrice verde – ho chiesto ai ministri delle Infrastrutture e dell’Economia, nel loro ruolo di indirizzo e controllo su FS-RFI, di attivarsi affinchè siano attuate pienamente tutte quelle misure a tutela del Dopolavoro ferroviario, già accolte come impegno dal governo il 21 novembre 2001.”