La sen Donati presenta due interrogazioni sul potenziamento delle centrali di Sermide ed Ostiglia
Ingiustificati sulla base del fabbisogno energetico nel mantovano, ma con gravi e sicure ricadute sulla salute dei cittadini. I progetti di potenziamento delle centrali di Sermide ed Ostiglia, presentati rispettivamente da Edipower ed Endesa, comprometterebbero in modo evidente la qualità dell’aria, e dell’ambiente: le misure di mitigazione proposte risultano inefficaci e del tutto insufficienti. Per questo il governo deve respingere i due progetti di ampliamento, disattivare i gruppi già esistenti ad olio combustibile ed ascoltare il motivato parere contrario ribadito recentemente dalla Provincia di Mantova.
Con queste richieste la senatrice verde Anna Donati punta di nuovo il dito contro i progetti di potenziamento delle centrali di Sermide-Carbonara Po ed Ostiglia, e lo fa attraverso due distinte interrogazioni indirizzate ai ministri dell’Ambiente e delle Attività Produttive.
“Per entrambi i progetti il ministero dell’Ambiente aveva chiesto ad Edipower e ad Endesa integrazioni e mitigazioni poiché gli Studi di Impatto Ambientale, sia nel caso riguardante la centrale di Sermide sia nel caso di Ostiglia, presentavano inaccettabili carenze e lacune. Lo scorso giugno – ricostruisce la sen. Donati – la Provincia di Mantova, che aveva precedentemente già bocciato i due progetti di potenziamento ed il mantenimento delle sezioni ad olio combustibile, ha istituito una Commissione di Valutazione tecnico-scientifico per esaminare la documentazione integrativa fornita da Edipower ed Endesa. Il risultato di questa più accurata ricognizione ha messo in luce aspetti molto gravi e preoccupanti. Nel caso della centrale di Sermide, il progetto – continua Donati – a fronte di un rendiconto elettrico molto basso, non presenta misure di mitigazione credibili e verificabili: la limitazione oraria non fornisce garanzie in termini di efficienza, ma il pesante impatto ambientale, con un quadro emissivo incompatibile con le normative vigenti, è purtroppo già sicuro. L’uso delle sezioni 1 e 2 ad olio combustibile comporterebbe un maggiore consumo idrico, con conseguente inquinamento termico del Po, già coinvolto dalla crisi idrica, ed un più alto rischio di sversamenti e dispersioni di olio combustibile nel fiume. L’intera area, ad alta vocazione agricola di qualità, sarebbe compromessa in maniera significativa con ricadute negative anche sul piano economico.”
“Anche nel caso di Ostiglia – sottolinea Anna Donati – la Commissione di Valutazione ha mosso rilevanti critiche: quasi il doppio delle emissioni di azoto in atmosfera, anche zone di risanamento A, rispetto ai limiti fissati dalla normativa regionale; l’impiego delle acque del fiume, i rischi ambientali e sanitari .Vorrei ricordare che le popolazioni interessate che già debbono sopportare un costo ambientale molto elevato: infatti, nell’intero territorio provinciale l’emissione pro-capite annua di ossidi di zolfo è 12 volte superiore a quella media della regione Lombardia, e con 115 sforamenti annuali dei limiti del PM 10, che le norme consentono invece fino a 35 volte. Se tutti i progetti di potenziamento fossero approvati nel mantovano si passerebbe in pochi anni da 2.840 MW ad oltre 5.000 MW di potenza istallata: numeri pressoché raddoppiati, incompatibili con la programmazione energetica regionale e immotivati sulla base di un fabbisogno locale.”
“Per questi motivi – conclude la senatrice verde – ho chiesto al governo di respingere i progetti di potenziamento presentati da Edipower ed Endesa, di disattivare le sezioni ad olio combustibile e di tenere conto dei recenti pronunciamenti della Provincia di Mantova che attraverso atti di Giunta ha nuovamente bocciato gli ampliamenti delle centrali di Sermide ed Ostiglia.”