«Un’intesa positiva che consenta al tempo stesso di risolvere le problematiche connesse all’impatto ambientale, che quelle occupazionali»
SERMIDE. «Un’intesa positiva che consenta al tempo stesso di risolvere le problematiche connesse all’impatto ambientale, che quelle occupazionali». E’ quanto chiederanno oggi i sindacati di categoria alla Regione in merito al potenziamento della centrale di Sermide. Come si ricorda, Edipower, dopo la trasformazione a ciclo combinato, ha chiesto di mantenere in servizio due gruppi produttivi a ciclo tradizionale nafta-gas. L’autorizzazione chiesta a dicembre 2003 è ancora pendente. «Di fronte alla latitanza delle istituzioni, specie della Provincia – spiega Luciano Donadello, leader della Flaei Cisl – e nella consapevolezza che i 178 dipendenti della centrale Edipower da oltre un anno e mezzo aspettano una risposta sul proprio futuro, abbiamo deciso di interpellare la Regione che, con l’assessore Davide Boni, ci ha risposto convocandoci dopo pochi giorni». Ma i sindacati chiederanno che la Regione, per parte sua, dia via libera al potenziamento? «Edipower ha presentato due progetti – precisa Donadello – e con il secondo si azzera l’impatto ambientale facendo rientrare nei limiti del vecchio decreto autorizzativo dei turbogas. Noi chiediamo che di questo si parli, perché sono a rischio centinaia di posti di lavoro, mentre le istituzioni locali sono sorde sulla questione». Per le segreterie territoriali, insomma, «valorizzare le centrali elettriche esistenti evita di doverne costruire delle nuove, migliora la situazione ambientale rendendo più efficiente il sistema elettrico (con vantaggi sulla riduzione delle tariffe) e salvaguardando un’occupazione stabile e qualificata». Di parere opposto la senatrice dei Verdi Anna Donati che con due interrogazioni parlamentari ha chiesto al governo di respingere i progetti di potenziamento per Sermide ed Ostiglia. Dopo le integrazioni chieste dal ministero dell’Ambiente alle iniziali richieste d’autorizzazione, Edipower ed Endesa (per Ostiglia) hanno adeguato i loro progetti. «Ma per Sermide – ricorda la Donati – anche il nuovo progetto presenta aspetti gravi e preoccupanti. A fronte di un rendimento elettrico molto basso, non fornisce garanzie in termini d’efficienza, ma il pesante impatto ambientale, con un quadro emissivo incompatibile con le normative vigenti, è purtroppo già sicuro». «Per Ostiglia – conclude la Donati – preoccupano le emissioni d’azoto, doppie anche rispetto ai limiti delle zone più inquinate».
Da: “La Gazzetta di Mantova”
Rubrica: Provincia
di Francesco Romani