Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Interrogazione su Castel d’Azzano (Verona)

29 Luglio 2006

XV legislatura

Interrogazione a risposta scritta
Atto n. 4-00413

Pubblicato il 29 luglio 2006
Seduta n. 29

DONATI – Ai Ministri dei beni e delle attività culturali e dell’ambiente e della tutela del territorio. –
Premesso che:
a Castel D’Azzano (Verona) nei pressi di villa Violini Nogarola, vincolata con decreto ministeriale 25 ottobre 1950 e che risulta anche inserita nel catalogo dell’Istituto regionale delle ville venete, si trova una fonte di risorgive perenni e un brolo che costituisce un complesso di beni e un unicum omogeneo per le valenze storico-artistiche e ambientali; infatti il brolo, cinto da antiche mura ancora in parte esistenti, contiene un’importante risorsa idrica e naturalistica e la fossa Baldona ai quali è legata l’esistenza stessa della villa;
tali risorse risorgive, che costituiscono un’area umida e sono inoltre la fonte primaria per l’irrigazione dei terreni ad esse prossimi e per attività di itticultura, risultano di grande rilevanza paesistica e faunistica, anche per la presenza di un biotopo, e sono assai sensibili alla pressione edilizia e antropica sia per gli stessi tratti del corso d’acqua Baldona che per i tratti a monte quali fonte unica di alimentazione del sistema irriguo; tale area è inoltre riconosciuta a vulnerabilità elevata nel Piano territoriale della provincia di Verona del 1995;
il Comune di Castel D’Azzano, in difformità con quanto chiesto dalla Regione all’atto di approvazione del Piano regolatore generale che richiedeva di non ledere tali contesti pregiati, ha approvato una lottizzazione che prevede interventi edilizi a ridosso delle fonti sorgive con la compromissione nel loro complesso sia del bene culturale che di quello ambientale;
i vincoli che insistono su tali risorgive e sulla fossa da esse derivati, di cui al regio decreto n. 523 del 25 luglio 1904 che prescrive una fascia di rispetto di 10 metri, confermato con decreto legislativo n. 152 dell’11 maggio 1999, e incrementato con la legge n. 431 del 1985 per una fascia di 150 metri per ambo le sponde, sono vanificati dall’azione del Comune, che disconosce la presenza del corso d’acqua nell’elenco delle acque pubbliche, e del Genio civile di Verona, che ha autorizzato la sdemanializzazione del corso d’acqua il 12 dicembre 2003;
comitati locali quali ad esempio Sos risorgive, associazioni ambientaliste quali ad esempio il WWF e singoli cittadini hanno richiesto da tempo alla locale Sovrintendenza di estendere il vincolo del complesso monumentale villa Violini Nogarola anche alle aree delle risorgive, alla fossa e al brolo,
si chiede di sapere:
quali informazioni abbiano i Ministri in indirizzo sullo stato di avanzamento della procedura per estendere il vincolo monumentale di villa Violini Nogarola e se intendano intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, per sollecitare il vincolo di tutela di così importante insieme di beni culturali e ambientali;
come si intenda intervenire ai fini della tutela delle risorse idriche poste in pericolo dalle decisioni assunte dal Comune di Castel D’Azzano in merito alla lottizzazione ed in particolare se si intenda annullare gli atti illegittimi riportati ed avviare procedure per il vincolo ambientale di tali risorse.

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