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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Tangenziale Cortina, illegittima la procedura adottata: la VIA nazionale è obbligatoria

31 Luglio 2006

Interrogazione chiede ritiro del progetto Anas ed una nuova valutazione ambientale

“Oltre ad essere devastante per il territorio, il progetto di tangenziale di Cortina è anche illegittimo. Infatti l’ ex governo Berlusconi e la Regione Veneto, adottando una V.I.A. regionale, hanno violato le leggi nazionali in materia di valutazione di impatto ambientale. Ora il governo ritenga inefficace l’esito di questa procedura fuori legge e  l’Anas ritiri il progetto”.
Lo denuncia la senatrice verde Anna Donati, presidente della Commissione Lavori pubblici, in una interrogazione rivolta alla presidenza del Consiglio dei Ministri, che sovraintende i lavori del CIPE, ed ai titolari dei dicasteri delle Infrastrutture e dell’Ambiente.
“La realizzazione della variante alla S.S. 51 nel comune di Cortina d’Ampezzo, finalizzata ad un asse tangenziale al centro abitato, è stata inserita – spiega – nel programma delle infrastrutture strategiche (delibera CIPE 21 dicembre 2001) con una successiva integrazione mediante l’allegato infrastrutture al  DPEF 2005-2008. Tale inserimento nella lista delle opere prioritarie consentiva, da una parte, le procedure accelerate della Legge Obiettivo, ma, dall’altra, obbligava  il proponente (sulla base del decreto attuativo 190/2002) a sottoporre il progetto e relativo studio di impatto ambientale alla Commissione Speciale V.I.A. nazionale del Ministero dell’Ambiente”.
“Ma il precedente governo, in particolare sotto la responsabilità dell’ex ministro Lunardi, e la Regione Veneto – denuncia Donati – anziché sottoporre il progetto di tangenziale di Cortina alla Valutazione di Impatto ambientale nazionale, hanno invece applicato una procedura V.I.A. di livello regionale, che ovviamente è risultata poi essere positiva.  Questo rappresenta una violazione in piena regola delle normative vigenti a livello nazionale. Fra l’altro, l’esito positivo di VIA da parte della Regione Veneto è avvenuto – continua – nonostante il parere non favorevole emesso dalla Provincia di Belluno ed il parere contrario della Sovrintendenza dei Beni architettonici e Paesaggio per le province di Venezia, Belluno Padova e Treviso”.

Criticità forti espresse proprio in ragione dell’impatto paesaggistico della realizzazione delle bretelle, svincoli e raccordi previsti dal progetto preliminare, nonché per gli impatti negativi del viadotto di collegamento tra lo svincolo di Cortina sud e l’albergo Miramonti, la compromissione della sinistra orografica e ripariale del Fiume Boite e sulla frazione di Alverà. Inoltre nella procedura di VIA regionale si riscontrano molteplici inesattezze ed irregolarità: mancano le alternative progettuali, la valutazione ambientale strategica, le valutazioni relative alla fese di cantiere dell’opera e non tiene conto della Convenzione delle Alpi.

“Per queste ragioni – spiega – ho chiesto al governo di ritenere illegittima la procedura attivata dal precedente governo e dalla Regione Veneto e infine ho richiesto ai ministri competenti di dare indicazione all’Anas di ritirare il progetto devastante di tangenziale di Cortina e di sottoporre ogni nuovo progetto a Valutazione di Impatto Ambientale nazionale. L’Ente per le Strade provveda alla redazione di un nuovo progetto più rispettoso del patrimonio ambientale e paesaggistico di Cortina – conclude la presidente Donati – tenendo presenti le osservazioni della Sovrintendenza e prevedendo la sistemazione della viabilità locale”.

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