Il Senato approva il DDL di riordino della nautica da diporto e accoglie l’emendamento della Donati sugli acquascooter
NAUTICA/ La sen. Donati ricorda il caso del sub nel Lago di Garda: “Il governo non può lanciare slogan come una barca per tutti e trascurare il problema della sicurezza marittima.”
Lo sviluppo del settore nautico non può trascurare la questione della sicurezza, che per noi resta invece un tema fondamentale. Una barca per tutti, lo slogan oramai usato pubblicamente non può essere a scapito di chi si trova in mare. Lo ha sostenuto la senatrice mantovana Anna Donati (Verdi-Ulivo) intervenendo più volte nel corso dell’esame del disegno di legge sul riordino della nautica da diporto, approvato ieri sera dal Senato.
“E’ giusto sostenere un provvedimento che assicura ai cittadini un accesso meno burocratico alla nautica, ma crediamo che ciò non debba avvenire a spese della sicurezza, soprattutto in previsione di un prossimo incremento di queste attività – ha dichiarato la sen. Donati -. Per citare un esempio concreto, che ha recentemente scosso l’opinione pubblica, ho ricordato all’Aula il tragico caso del sub mantovano che nel Lago di Garda, pur con boe di segnalazione e tutti gli accorgimenti previsti da questa attività, è stato falciato da un motoscafo. Secondo i primissimi accertamenti della magistratura, che ha aperto un inchiesta sul caso, sembrerebbe che l’incidente sia avvenuto ad opera di un soggetto che aveva la patente nautica da pochi giorni e che probabilmente non aveva ancora quella destrezza necessaria a maneggiare strumenti che hanno comunque una loro pericolosità.”
“In tal senso ho sostenuto emendamenti per alzare la soglia di sicurezza per i natanti e il Senato ha approvato la mia proposta di vietare la guida degli acquascooter ai minori di 18 anni. Ma nonostante l’accoglimento di questa nuova misura, abbiamo espresso un voto di astensione sull’intero provvedimento, perché permane la semplificazione dei processi di autorizzazione anche relativi alla sicurezza.”
“In più – ha concluso la Donati – abbiamo contestato il fatto che tutta la materia della portualità turistica, poiché inserita tra le opere strategiche, possa sottostare a regole accelerate e semplificate che rischiano di innescare dinamiche di cementificazione indiscriminata dei paesaggi costieri del nostro Paese.”