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Unione al Senato presenta emendamento al decreto proroga termini

14 Giugno 2006

Unione al Senato presenta emendamento al decreto proroga termini

“Un emendamento per sospendere l’efficacia delle norme previste dal nuovo Codice Appalti, la cui entrata in vigore è fissata all’1 luglio, al fine di correggere, con gli stessi strumenti previsti dalla legge delega, i punti negativi del nuovo Codice. Un testo bocciato dalla Conferenza unificata, ma che il governo Berlusconi ha ugualmente approvato in fretta e furia a Camere già sciolte”. E’ l’iniziativa comune dell’Unione al Senato, annunciata oggi in conferenza stampa dai senatori Anna Donati, presidente dell’VIII Commissione; Nello Formisano, capogruppo IdV in Commissione LLPP; Paolo Brutti (Ulivo), Anna Maria Palermo e Salvatore Bonadonna (Rifondazione Comunista).

“Presenteremo un emendamento al disegno di legge di conversione del decreto ‘proroga termini’ per correggere – spiega la presidente Donati – due punti molto critici del Codice che hanno fatto saltare regole fondamentali della legge Merloni: la separazione fra progettazione e costruzione, fortemente criticato anche dall’Oice, ed il ricorso estensivo alla trattativa privata. Ricordo che queste norme erano già state recepite nel nostro ordinamento, coerentemente con direttive comunitarie che non sono state modificate su questi punti specifici, da quelle che il nuovo Codice dichiara di voler recepire”.
“Non intendiamo quindi azzerare il Codice Appalti – dichiara il promotore dell’iniziativa, Nello Formisano – ma piuttosto migliorare il testo attraverso gli strumenti della stessa legge delega, che prevede 18 mesi di tempo per la correzione, acquisendo i pareri della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari competenti”.
§”L’Unione al Senato – continua il sen. Paolo Brutti – evidenzia oggi le stesse criticità messe in luce nella proposta di parere già presentato in Commissione Lavori Pubblici a febbraio scorso. Oltre all’appalto integrato e alla estensione della trattativa privata , contestiamo la dilatazione del ruolo degli arbitrati e delle competenze dell’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici, che restano, a nostro avviso, da ridimensionare. Vorrei far notare che con il nostro emendamento consentiamo comunque il recepimento delle due direttive UE previste dalla L. Comunitaria, il ché ci pone ai ripari da eventuali contenziosi con l’Europa. ”
“Questo Codice – aggiunge il senatore Bonadonna (RC) – determina uno stravolgimento del sistema di affidamento delle opere e delle forniture. Voglio evidenziare che oggi in Italia esistono 24 mila stazioni appaltanti che non sono pronte ad adeguarsi alle norme introdotte dal Codice. C’è bisogno di un testo con regole certe che accelerino le procedure e ridimensionino i costi degli appalti”.
“Per queste ragioni – concludono gli esponenti dell’Unione – è necessario sospendere l’efficacia dell’entrata in vigore delle norme introdotte dal nuovo Codice, al fine di tutelare al massimo la concorrenza e trasparenza nel mercato degli appalti con risorse pubbliche”.

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