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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

AV Verona-Padova, via libera elettorale illegittimo. Serve nuova valutazione ambientale

1 Dicembre 2006

Interrogazione a tre ministri per ripristino procedura ordinaria: ad Enti locali i poteri decisionali

“Manca la Valutazione di Impatto Ambientale positiva sull’intero tracciato della Verona-Padova ad Alta Velocità. Illegittima, quindi, l’approvazione del progetto preliminare del 29 marzo: più che una V.I.A. fu effettuato un via libera elettorale. Ora, stralciare l’opera dalla legge Obiettivo e ripristinare la procedura ordinaria per effettuare una rigorosa valutazione ambientale e restituire agli Enti locali i loro poteri decisionali”. Lo chiede la presidente della Commissione Lavori pubblici del Senato, Anna Donati (Verdi), in una interrogazione rivolta ai ministri dell’Ambiente, Infrastrutture ed Economia e Finanze.

“lI Cipe ha recentemente pubblicato la delibera di approvazione della tratta ad Alta Velocità Verona-Padova, che ottenne il via libera dal governo Berlusconi agli sgoccioli della campagna elettorale e – sottolinea Donati – senza destinare risorse al progetto. Quell’approvazione, avvenuta appunto il 29 marzo, aveva spaccato in tre il tracciato: per la tratta centrale, Montebello-Vicenza-Grisignano, è stato identificato solo il corridoio territoriale, senza alcuna verifica positiva di compatibilità ambientale e trasportistica, proprio nel tratto più critico. Addirittura, la definizione del tratto centrale del corridoio viene demandata ad un successivo progetto”.
“Ma è fuori legge – attacca la presidente – fare a pezzi la valutazione ambientale, vale a dire, effettuare la procedura unicamente sulle tratte Verona-Montebello e Grisignano-Padova, perchè il progetto deve avere unitarietà e coerenza. Le norme nazionali ed europee, in proposito, parlano chiaro: la valutazione di impatto ambientale non può in alcun modo essere fatta su singoli lotti, ma sul tracciato nella sua interezza”.
“Per queste ragioni – continua – ho chiesto ai tre ministri competenti di ritenere illegittima la procedura adottata dal governo Berlusconi, anche perché consegna un eredità piena di problemi ambientali irrisolti proprio sulla tratta più critica. Ho inoltre chiesto di rifare una accurata VIA sull’intero tracciato definitivo, stralciando il progetto dalla lista delle opere della legge Obiettivo, al fine di ripristinare la procedura ordinaria. Solo così si potrà effettuare una rigorosa valutazione ambientale ed avviare una apposita Conferenza dei servizi in cui gli Enti locali interessati possano legittimamente esercitare i loro poteri decisionali”.
“Infine – conclude la presidente Donati – non essendo finanziato il progetto, non ci sono né ricatti né urgenze che possano essere invocati: ci sono, invece, ancora i tempi ed i modi per una valutazione seria e concertata con le Istituzioni locali”.

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