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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Anas, Corte dei Conti conferma situazione allarmante

26 Luglio 2006

Pesante eredità per governo dell’Unione. Ora serve riordino di funzioni e governo Anas SpA

“Gestione fuori controllo, dati incerti e contabilità non trasparente. Ma soprattutto un incremento dei costi 2003-2005 di 3,8 miliardi di euro. E’ la situazione preoccupante dell’Anas confermata oggi anche dalla Corte dei Conti. La mancata vigilanza da parte del governo Berlusconi lascia così una pesante eredità all’Unione. Ora sarà necessario rivedere funzioni e governo dell’Anas”.
Così i senatori Anna Donati (Verdi) e Paolo Brutti (DS), rispettivamente presidente e segretario della Commissione LLPP, commentano l’audizione della Corte dei Conti nell’ambito dell’indagine conoscitiva su Anas e concessioni autostradali in Italia.

“La situazione dell’Anas illustrata dalla Corte dei Conti ha rafforzato le nostre preoccupazioni sullo stato dell’azienda. In particolare – spiegano – oggi in Commissione la magistratura contabile ha confermato una gestione fuori controllo, dati incerti ed una contabilità non trasparente. Confermati anche quell’incremento dei costi non previsti nel 2003-2005 di 3,8 miliardi di euro, già denunciato dal ministro delle Infrastrutture Di Pietro e riconosciuto anche dall’ex presidente Pozzi in audizione la scorsa settimana, ed il mancato trasferimento dal bilancio dello Stato all’azienda per le spese correnti e la manutenzione. Tale incremento di costi – continuano gli esponenti dell’Unione – renderà impossibile la realizzazione del contratto di programma Anas 2003-2005 con i relativi investimenti: altre promesse non mantenute dal governo Berlusconi”.
“La situazione in cui versa oggi l’Anas è imputabile anche ad una gestione irresponsabile da parte del governo Berlusconi; in specifico, gli ex ministri Tremonti e Lunardi non hanno esercitato le loro funzioni di controllo e vigilanza sull’azienda”.
“Ora – concludono Donati e Brutti – sarà il governo Prodi a doversi accollare questa pesante eredità, facendo piena chiarezza sui conti dell’azienda e riscrivendo gli obiettivi e le regole per il riordino delle funzioni e del governo dell’ Anas SpA”.

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