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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Intervento in Commissione – indagine conoscitiva su situazione ANAS – Audizione dei rappresentanti della Corte dei Conti

26 Luglio 2006

XV legislatura

Intervento in VIII Commissione in occasione dell’Audizione dei rappresentanti della Corte dei Conti

L’ordine del giorno reca il seguito dell’indagine conoscitiva sulla situazione dell’ANAS S.p.A. e sullo stato delle concessioni autostradali in Italia.

(…) E’ prevista l’audizione dei rappresentanti della Corte dei conti.

(…) Vorrei anch’io rivolgere una domanda all’esponente della Corte dei conti, partendo da una considerazione. A me pare che – anche dopo l’audizione dell’ex presidente dell’ANAS Pozzi, che in qualche modo ci aveva fornito una valutazione molto simile a quella odierna, sia pure con un livello di dettaglio diverso – sostanzialmente si riconosca che dal 2003 al 2005, per diverse cause (opere riattivate, contenziosi, perizie di varianti e suppletive), si è registrato un incremento di costi non previsto nell’ordine di 3,8 miliardi.

Questo è un dato, anche per l’ordine di grandezza delle cifre, assolutamente rilevante che, per quanto mi riguarda (ma questa è una valutazione politica), conferma un problema di gestione dell’azienda ANAS, diventata società per azioni.

Credo che questo abbia due effetti, uno dei quali verrà esaminato da noi in Commissione. Mi riferisco alle opere previste dal contratto di programma, che erano state promesse alle istituzioni e alle amministrazioni, ma per le quali fortunatamente non erano state erogate delle somme, altrimenti si sarebbero dovute bloccare, e credo che sia andata così, che non sono assolutamente coperte.

Quindi, ritengo che nel prosieguo dell’indagine conoscitiva dovremo capire quanto di quelle opere che erano state promesse non sarà più possibile fare, anche perchè, nella discussione su cantieri utili ed inutili, cantieri da far ripartire, somme che abbiamo proprio recentemente messo a disposizione dell’ANAS per non fermare i cantieri, dobbiamo allargare il ragionamento a opere che erano state assicurate a Regioni e enti locali e che invece non si faranno più. Questo è un problema in più di cui il nuovo Governo deve prima comprendere le dimensioni per poi amministrarlo.

Mi sembra di avere colto, sia pure con numeri diversi anche in ordine ai risultati dell’esercizio 2005, che questo incremento dei costi così significativo ha avuto non solo l’effetto di non realizzare i lavori promessi inseriti nel contratto di programma – che appunto forse attengono più al dibattito politico, oltre ad implicare un giudizio di non buona amministrazione – ma anche quello di incidere in maniera diretta sul bilancio 2005 dell’azienda e probabilmente sul progetto di bilancio 2006, non ancora definitivamente approvato. Vorrei quindi comprendere meglio le ricadute sul bilancio di questo anno e dei prossimi anni che tale incremento di costi produce proprio in termini di conto economico.

(…) L’indagine conoscitiva è fatta non solo per capire, anche se sta servendo proprio a questo, ma anche per dare una prospettiva a questa azienda. Se non interverremo ci troveremo in una situazione di bilancio (nel quale oneri, contenziosi e maggiori costi raggiungeranno una tale grandezza, che voi chiamate fisiologica, ma che per me non può essere considerata tale chiunque governi) non più sostenibile.

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