“L’approvazione del progetto preliminare e del Piano finanziario da parte del CdA per il Ponte sullo Stretto è un indiscutibile passo in avanti per la realizzazione di un’opera inutile, sbagliata ad elevato impatto ambientale.”
“L’approvazione del progetto preliminare e del Piano finanziario da parte del CdA per il Ponte sullo Stretto è un indiscutibile passo in avanti per la realizzazione di un’opera inutile, sbagliata ad elevato impatto ambientale.” Lo dichiara la senatrice Anna Donati, Capogruppo Verdi-Ulivo in Commissione Lavori Pubblici a Palazzo Madama.
“Il progetto pur essendo stato inserito tra le 250 opere strategiche della Legge Obiettivo non è affatto prioritario dato che la ferrovia Palermo-Messina è ancora a binario unico, la ferrovia Salerno- Reggio Calabria deve essere potenziata ed ammodernata, mentre il tratto autostradale Salerno-Reggio Calabria è lontano dalla conclusione dei lavori per la messa in sicurezza ed il complessivo ammodernamento. Per queste opere il governo non riesce addirittura ad individuare le risorse finanziarie per il loro completamento ed ammodernamento, mentre il Ponte sullo Stretto sarebbe finanziato per il 40% con risorse proprie della Società Fintecna, per un valore di 2,5 miliardi di Euro.”
“E’ completamente falso sostenere che grazie alle risorse proprie di Fintecna, provenienti dalla liquidazione dell’ex-IRI, il Ponte sullo Stretto sarà a costo zero per lo Stato, come ha sostenuto il presidente del Consiglio. Infatti l’IRI, e le sue società controllate, sono state sempre ed interamente a partecipazione pubblica, quindi la scelta di come investire le risorse derivanti dalla liquidazione dell’IRI deve rimanere rigorosamente pubblica, dando priorità all’ammodernamento della rete infrastrutturale del Mezzogiorno.”
“Per queste ragioni – ha proseguito la sen. Donati – ho chiesto al Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato che il Parlamento acquisisca tutta la documentazione sul progetto ed il piano finanziario e che il Parlamento sia messo nelle condizioni di assumere una decisione rigorosa e trasparente. A questo scopo i Verdi presenteranno una mozione per ribadire che il Ponte sullo Stretto non è una priorità e non è utile allo sviluppo del Mezzogiorno.”
“Ma anche l’impatto ambientale di quest’opera “simbolica” chi preoccupa profondamente e soprattutto le scelte del governo di applicare procedure accelerate e la valutazione di impatto ambientale semplificata su un’opera con tali caratteristiche e localizzata su un’area delicata come lo Stretto di Messina, ad alto rischio sismico ed elevato valore naturalistico. Del resto i movimenti vulcanici dell’Etna e dello Stromboli di queste settimane lo testimoniano in modo inequivocabile. E’ grave e pericoloso che la valutazione dell’impatto ambientale e del rischio sismico siano svolti in modo superficiale e semplificato in violazione delle direttive europee. Per queste ragioni – ha concluso la Donati – i Verdi presenteranno un ricorso in sede europea per la mancata applicazione delle direttive europea 85/337 e 97/11 di Valutazione di Impatto Ambientale, che non possono in ogni caso essere violate per il progetto di Ponte sullo Stretto che ha un impatto devastante su un’area delicatissima e ad elevato rischio sismico”.