IMPENSABILE FARE UNA GARA SU UN PROGETTO PRELIMANARE COSI’ CARENTE E DAI COSTI INCERTI
“Quello della Commissione Via sulla compatibilità ambientale del ponte sullo stretto di Messina è un parere positivo scontato: se la Commissione non fosse addomesticata, il lungo elenco di prescrizioni avrebbe dovuto indurre all’emissione di un parere negativo sull’opera”. E’ quanto dichiara la senatrice Anna Donati, Capogruppo dei Verdi in Commissioni lavori pubblici.
“Infatti, le numerose prescrizioni che riguardano la problematica geo-sismo-tettonica, la tutela delle aree a delicato equilibrio ambientale, la salvaguardia delle falde sotterranee, l’analisi dei materiali di scavo in vista di un loro riutilizzo, l’adozione di opere per la riduzione del rumore, la mitigazione dell’impatto del ponte sul paesaggio, dimostrano le gravi carenze di un progetto carente ed inaffidabile, su cui la Commissione non è stata in grado di resistere, assoggettandosi alle pressioni politiche. In pratica, il lungo elenco di prescrizioni accoglie in pieno le principali osservazioni critiche dei Verdi che avevano chiesto una bocciatura del progetto. Ma la conseguenza di questo parere positivo con prescrizioni obbliga la Società Ponte sullo Stretto a rifare il progetto preliminare, prima di andare al Cipe per l’approvazione.
E’, inoltre, impensabile che su un progetto preliminare, così carente e pieno di incognite tecnologiche, venga effettuata la gara per la scelta del soggetto realizzatore, data l’enorme incertezza sui fondamenti strutturali del progetto stesso e, di conseguenza, sul costo reale dell’opera.
Una coerente procedura deve indurre la Società Stretto di Messina ad effettuare la gara sul progetto definitivo. La società dovrà dimostrare di sapere risolvere i nodi posti nell’elenco di prescrizioni della Commissione. E’ questa la procedura – conclude la senatrice dei Verdi – che chiederò di adottare al Ministro Lunardi, su cui presenterò una specifica interrogazione”.