Referendum/ La sen. Donati andrà a votare e lancia un appello per il doppio sì: ” I diritti al lavoro e alla salute sono una giusta causa.”
Diritti fondamentali come il lavoro e la salute sono una giusta causa per andare alle urne. Così la senatrice Anna Donati (Verdi- L’Ulivo) annuncia che andrà a votare ed invita le elettrici e gli elettori mantovani a non perdere l’appuntamento referendario per esprimere un doppio sì domenica 15 e lunedì 16 giugno.
“Un sì per estendere i diritti dei lavoratori è un sì che rafforza la strada delle riforme del mondo del lavoro nel nostro Paese. L’attacco del Governo ai diritti dei lavoratori è cominciato proprio dall’art. 18 dallo Statuto dei lavoratori, indebolendolo e mascherando una decisione legislativa gravissima con il carattere di sperimentazione e transitorietà. Il maxi-decreto del governo, anziché mettere a punto misure per aiutare lo sviluppo delle aziende che vogliono crescere ed essere competitive anche a livello internazionale, punta ad esasperare la precarizzazione di milioni di lavoratrici e di lavoratori, in una situazione di flessibilità generalizzata già molto forte. Per altro l’applicazione dell’articolo 18 non significa impedire il licenziamento, ma dare il diritto ai lavoratori ingiustamente licenziati di essere reintegrati nell’azienda. Estendere questo diritto vuol dire raccogliere a pieno il significato della nostra Costituzione e della Carta europea dei diritti fondamentali su un tema che tocca direttamente la dignità, la sicurezza sul posto di lavoro e la libertà di pensiero, espressione, partecipazione alle formazioni politiche e sociali che i lavoratori hanno conquistato con anni di battaglie sindacali. Estendere l’art.18 anche alle aziende con meno di 15 dipendenti vuole dire spianare la strada per riforme mirate a garantire tutele anche ai lavoratori atipici, che sono destinati a crescere in modo consistente. La crescita della flessibilità deve essere accompagnata da una crescita di diritti, tutele, ammortizzatori.”
“Sì anche sull’altro quesito referendario che riguarda direttamente la salute di tutti i cittadini. Siamo chiamati a votare per abrogare un decreto regio del 1933 che stabilisce il diritto di esproprio, senza alcuna autorizzazione dei terreni per costruire elettrodotti. Ad oggi il nostro Paese è stato elettrificato e questa norma, grazie alla privatizzazione del settore energetico, sarà utilizzata dalle centrali elettriche per garantirsi gli allacci con relativi elettrodotti. In Italia vi sono oltre 200 elettrodotti ad alta tensione che passano sopra a centri abitati e scuole. I cittadini attendono ancora le bonifiche delle aree interessate da emissioni elettromagnetiche che espongono chi abita o lavora su quei territori ad un rischio potenziale verso forme tumorali come la leucemia.
Il problema dell’elettrosmog ha assunto dimensioni di una vera e propria emergenza con i recenti provvedimenti del governo. Lo dimostrano i numerosi comitati di cittadini che sono sorti spontaneamente dopo l’approvazione del decreto Gasparri, nei confronti del quale pendono numerosi ricorsi alla Corte Costituzionale, fra cui anche quello del Comune di Mantova. Grazie al decreto Gasparri, sul quale lo scorso luglio ho presentato un parere contrario in Commissione, per installare un’antenna è sufficiente una semplice dichiarazione di inizio attività, chiunque si oppone al proliferare degli elettrodotti potrà essere citato in giudizio. Gli Enti locali interessati saranno espropriati delle loro prerogative decisionali circa la pianificazione, perché la localizzazione sarà imposta esclusivamente dalle esigenze delle lobby delle telecomunicazioni.
Per questo è importante votare sì al referendum, per rimettere in gioco le decisioni del governo Berlusconi in materia di elettrosmog e garantire il diritto alla salute dei cittadini e dell’ambiente in cui vivono.”