Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Legge obiettivo “nel mirino della ue: sotto accusa le terre di scavo inquinate dei cantieri”

22 Gennaio 2003

I senatori verdi Sauro Turroni e Anna Donati hanno presentato oggi, un’interrogazione riguardante la censura della Commissione europea relativa all’articolo della legge obiettivo che esclude le terre da scavo inquinate dai rifiuti

I senatori verdi Sauro Turroni e Anna Donati hanno presentato oggi, un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente, delle Infrastrutture e delle Politiche Comunitarie, riguardante la censura della Commissione europea relativa all’articolo della legge obiettivo che esclude le terre da scavo inquinate dai rifiuti.
Era stata l’on. Monica Frassoni, capogruppo dei Verdi al parlamento europeo, a segnalare, attraverso un’interrogazione, l’incoerenza con le direttive europee 75/442/CEE e 91/156/CEE della norma sulle terre da scavo, contenuta nella Legge obiettivo, ottenendo risposta dalla commissaria Wallstrom che, in data 2 aprile 2002, ha comunicato l’apertura della procedura d’infrazione.
Dopo mesi di verifica, in data 19 dicembre 2002, la Commissione europea ha inviato all’Italia un parere motivato, ai sensi dell’art 226 del Trattato, in cui informa il governo italiano che, a seguito della prosecuzione della procedura d’infrazione, ha verificato l’incoerenza della norma con le direttive europee.
L’invio del parere motivato, ai sensi dell’art 226 del trattato, costituisce la seconda fase della procedura d’infrazione prima della Corte di Giustizia ed è relativa alle norme della Legge 443/2001, la cosiddetta Legge Obiettivo del Ministro Lunardi, riguardante l’esclusione delle terre e rocce di scavo di gallerie dalla normativa sui rifiuti, anche se contaminate da sostanze inquinanti.
La nota della Direzione Generale Ambiente, della Commissione europea, inviata all’On. Monica Frassoni, in data 8 gennaio 2003, spiega che ‘la Repubblica italiana è tenuta a conformarsi al parere motivato emesso dalla Commissione. Ove rivelasse la persistenza della situazione di violazione del diritto comunitario la commissione potrebbe adire alla Corte di Giustizia della Comunità europea’.
Nell’interrogazione – i senatori verdi Sauro Turroni e Anna Donati- hanno chiesto al governo di modificare la norma sulle terre di scavo, introdotta – ricordano i parlamentari Verdi – in occasione del voto di fiducia sulla legge obiettivo al Senato, a seguito del sequestro da parte della Magistratura dei cantieri nel tratto appenninico Bologna – Firenze dell’Alta velocità.
Il sequestro era motivato dalle indagini relative all’inquinamento provocato alle falde acquifere dai lubrificanti per le attività di scarico.
“Anche durante la discussione della Legge Lunardi segnalammo la gravità di una norma che interferiva con un’inchiesta in corso eliminando il reato – hanno dichiarato i due parlamentari verdi – con l’aggravante che il Ministro Lunardi era in evidente conflitto d’interessi, dato che le gallerie poste sotto sequestro erano state da lui progettate.
Adesso, con la censura della commissione europea che chiede al Governo italiano di adeguarsi, – concludono Turroni e Donati – è indispensabile che il governo italiano modifichi le norme coerentemente con le Direttive europee”.

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