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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Tlc “decreto non fornisce cautele nei confronti dell’elettrosmog e non rispetta la norme”

24 Luglio 2002

I Capigruppo dell’Ulivo in Commissione lavori pubblici hanno presentato parere contrario allo schema di decreto legislativo per accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni

I Capigruppo dell’Ulivo in Commissione lavori pubblici hanno presentato parere contrario allo schema di decreto legislativo approntato dal ministero delle Comunicazioni per accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni relative alle reti Umts, per la televisione digitale terrestre e per la banda larga.
“Il testo proposto dal Governo – sostengono i senatori Paolo Brutti (DS), Anna Donati (Verdi), Mauro Fabris (Udeur), Donato Tommaso Veraldi (Margherita) – non è compatibile con le disposizioni della legge delega sulle infrastrutture, la cosiddetta legge obiettivo (legge 21 dicembre 2001, n.443). Infatti, la legge impone che vi debba essere una precisa individuazione delle opere da realizzare, individuazione che ancora non è stata fatta. Quindi è inaccettabile che il decreto stabilisca che tutte le infrastrutture di telecomunicazioni siano di interesse nazionale.
Inoltre, il decreto legislativo sconfina dai limiti fissati dalla legge delega anche con modifiche sostanziali agli strumenti normativi forniti dalla legge stessa, limitando le competenze delle regioni e degli enti locali in materia di autorizzazione e installazione delle antenne e attribuendo al Consiglio dei Ministri, nel caso non ci sia l’accordo in Conferenza dei servizi, l’ultima parola.
Appare sconcertante – proseguono i senatori dell’Ulivo – anche la norma con cui si permette ai gestori di agire direttamente in giudizio contro quei cittadini che si oppongono all’installazione sulla loro proprietà delle infrastrutture per reti di telecomunicazioni.
Tra l’altro, in sede di conferenza Stato-regioni, sei regioni hanno espresso parere contrario e tutte hanno richiesto sostanziali modifiche.
Insomma, – concludono i senatori – il decreto non tiene conto delle norme vigenti, in particolare quella sull’elettrosmog, non fornisce cautele nei confronti dell’inquinamento e non tutela l’ambiente”.

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