Critiche le osservazioni al piano servizi di via Roma
Eccessiva cementificazione, sottovalutazione del ruolo del polo chimico e dell’agricoltura e del tema dell’accessibilità urbana: sono queste, secondo i Verdi, le lacune del piano dei servizi presentato del Comune. La senatrice Anna Donati, con l’ingegner Mario Pavesi e il consigliere Giorgio Parise hanno spiegato le osservazioni che hanno portato al documento presentato pubblicamente dall’Amministrazione di via Roma il 19 dicembre. «Si tratta di una discussione fondamentale – ha dichiarato la Donati – perché decide dello sviluppo territoriale ed urbanistico di Mantova. Il sindaco si è detto fin dall’inizio disponibile a rivedere il piano in base alle eventuali osservazioni e speriamo che da questo nostro documento scaturisca un proficuo dibattito politico». Il primo aspetto contestato è l’eccessiva concentrazione di aree commerciali e residenziali del piano, che punta ad aumentare fino a 61mila i residenti. «Abbiamo sempre contestato la filosofia della cementificazione che da anni i Comuni della cintura adottano – ha spiegato la senatrice – ora sembra che Mantova per competere voglia innescare una concorrenza negativa». I Verdi propongono invece la definizione di un tavolo istituzionale, cui prendano parte il capoluogo e l’hinterland, per discutere un piano in una logica di cooperazione. «Se si punta al raggiungimento dei 60mila abitanti, perché Mantova non si fonde con i Comuni della cintura?», ha detto Pavesi. I Verdi condividono l’impegno in materia di turismo e servizi avanzati, ma lamentano il fatto che nel Piano non trovino spazio i temi legati al ruolo dell’agricoltura e del polo chimico. Altra richiesta è che tutti i progetti adottati, non ultimo quello di Porta Mulina, mantengano un alto livello di qualità architettonica e urbanistica. Quanto alle infrastrutture, i Verdi ritengono troppo debole la trattazione del tema dell’accessibilità urbana. Dopo aver ribadito l’opposizione alla realizzazione dell’autostrada Mantova-Cremona e della connessa bretellina, che infatti non vengono previste nel Piano, la Donati ha sottolineato la necessità di affrontare e risolvere il nodo di Porta Cerese mediante un sottopasso. Pavesi ha poi illustrato osservazioni alla variante al Prgc. Tra queste, la contrarietà all’ulteriore costruzione di aree residenziali nella zona del polo chimico, dove sarebbe invece auspicabile la realizzazione di un’area a bosco. Parise ha infine avanzato alcune proposte in merito all’integrazione del piano con misure ecologiche (piano energetico comunale, attenzione alle fasce deboli). (m.r.m.)
Da: “La Gazzetta di Mantova”
Rubrica: Cronaca