Il vertice con Rfi spegne le attese degli ostaggi dei treni rumorosi
Non concilierà il sonno dei forzati dei fracassoni, i famigerati treni merci che sferragliano senza sosta dal tramonto all’alba tingendo di bianco le notti in sei quartieri cittadini, l’esito del vertice romano tra Rfi e gli assessori Putignano e Maglia. Dati alla mano, «Mantova non è una priorità» hanno risposto Nicola Tosto e Paola Firmi a nome della società che gestisce la rete ferroviaria nazionale. Già, nonostante i rilevamenti condotti dall’Arpa a Valletta Paiolo e Cittadella abbiano registrato picchi sino a 105 decibel (come il rombo di un aereo in fase di decollo) ciò che conta sembra essere la media giornaliera del rumore, di poco superiore al limite fissato per legge. Troppo poco per accelerare gli interventi previsti alla linea. Sì, perché dal polveroso cassetto della burocrazia è uscito un ‘piano di risanamento e di riduzione del rumore’ sottoscritto da Fs e dal ministero dell’ambiente. Ma a partire dal 2007, quando lungo le linee Mantova-Monselice e Verona-Mantova dovrebbero essere realizzate delle barriere antirumore. Nell’attesa non resta che ricorrere ai tappi di cera. O forse no. «Quando abbiamo fatto presente che la linea Mantova-Monselice corre accanto all’ospedale i nostri interlocutori sono caduti dalle nuvole» raccontano Maglia e la Putignano che hanno incontrato i responsabili di Rfi insieme alla senatrice Anna Donati e all’onorevole Franco Raffaldini, nella sede ministero dei trasporti. Ma, ancora una volta, a metterci lo zampino è intervenuta la burocrazia: la distanza del Poma dal passaggio a livello supera di 1 metro i 100 metri necessari affinché scattino le misure obbligatorie di riduzione del rumore. Ma, almeno, Rfi si è impegnata a riparlare della questione dopo le feste natalizie durante un incontro allargato a Provincia e Regione, un tavole che potrebbe anticipare i tempi e affrontare anche il nodo dei passaggi a livello che tagliano in due la città. Una promessa a riparlarne non è proprio una vittoria, ma è già qualcosa viste le premesse. Come anticipato, infatti, Mantova non è giudicata da Rfi una priorità: la media giornaliera del rumore prodotto dallo sferragliare dei treni merci è di soli 2 decibel superiore al limite di 55 dB. E poco importa la distinzione tra giorno e notte, quando il sonno degli abitanti di Valletta Valsecchi, Cittadella, Valletta Paiolo, Te Brunetti, Borgochiesanuova e Pompilio è bruscamente interrotto da uno ‘sparo’ che si ripete puntuale ad ogni ora. Secondo Rfi ci sono città in cui la media giornaliera eccede anche di 15 dB il limite. Per non parlare delle vibrazioni: se tutti i nuovi binari sono forniti di guaine di gomma ‘antirollio’, per mettere mano a quelli vecchi è necessario che i palazzi accanto alla linea siano gravemente danneggiati. Insomma, senza lesioni ai muri niente guaine sui binari.
Da: “La Gazzetta di Mantova”
Rubrica: Cronaca