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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Ponte di Messina ok del Senato al decreto

21 Marzo 2003

IL SOLE 24 ORE – Economia italiana

Ponte di Messina, ok del Senato al decreto
Per il general contractor arriva un limite alle varianti
G. Sa.

ROMA *c La commissione Lavori pubblici del Senato ha dato il via libera al decreto legislativo sul Ponte dello Stretto. Palazzo Madama ha indicato una sola condizione al Governo (che è però libero di accettarla o meno): che nel Dlgs sia <inserita una norma volta a stabilire che gli atti contrattuali di affidamento delle opere dovranno prevedere la facoltà della società Stretto di Messina di recedere dal contratto ove il progetto redatto dall’affidatario dopo l’aggiudicazione comporti sostanziali modifiche alle opere ovvero aumento di prezzo>. <Si tratta – spiega il relatore del provvedimento, Angelo Cicolani (Fi) – di una richiesta di correzione che va nel solco della tradizionale posizione di questa commissione, orientata a preferire affidamenti sulla base del progetto definitivo e a limitare comunque le varianti nel passaggio tra il preliminare e il definitivo>.
Non sono state accolte, invece, le richieste dell’opposizione, contenute nel parere elaborato da Anna Donati (Verdi) e Paolo Brutti (Ds), che lamentavano soprattutto la previsione dell’approvazione delle varianti da parte del cda della Stretto di Messina e non anche del ministero delle Infrastrutture o del Cipe. <Si sarebbe anche dovuto chiarire meglio – afferma Anna Donati – l’obbligo per Stretto di Messina di affidare la gestione dell’opera con gara, come impongono le direttive Ue e la direttiva del Presidente del Consiglio del 1998>.
Soddisfatto per l’approvazioe del parere si è detto Pietro Ciucci, amministratore delegato della Stretto di Messina. <La conferma del ruolo di concessionaria e lo status di organismo di diritto pubblico – ha commentato – rappresenta un segnale di fiducia nei confronti della società e di stimolo ad operare in tempi certi e al meglio>. In merito poi alle polemiche degli ambientalisti (Wwf, Legambiente, Italia Nostra) che lamentavano la violazione delle norme Ue per l’affidamento dell’opera in concessione a una società privatizzabile, Ciucci replicava che non esiste <un preteso conflitto pubblico-privato>, in quanto la privatizzazione richiederebbe <una nuova legge e non potrà che essere effettuata, come tutte le privatizzazioni finora realizzate dal Governo italiano, attraverso una procedura competitiva internazionale>.
Soddisfazione anche del relatore alla Camera, Basilio Germanà (Fi): <Finalmente – dice – si creerà un collegamento tra l’Europa e l’area mediterranea>.
G.SA.

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