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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Polo chimico, la Donati al ministro: urgente la bonifica dell’area

23 Gennaio 2004

Un intervento urgente per la bonifica del polo chimico mantovano

Un intervento urgente per la bonifica del polo chimico mantovano. Individuare le risorse disponibili, proseguendo «l’iter adottato dal Comune di Mantova che ha garantito fino ad ora una procedura snella ed adeguata in applicazione della normativa vigente». È quanto ha chiesto la senatrice Anna Donati, capogruppo dei Verdi in commissione lavori pubblici di Palazzo Madama in un’interrogazione al ministro dell’Ambiente Altero Matteoli.  «Nel marzo 2000 il Comune ha avviato l’iter per il risanamento del polo chimico che, con la sua estensione di 900 ettari, è inserito nei siti da bonificare di interesse nazionale – ha ricostruito la senatrice Donati -. Le attività di analisi condotte in tutto il polo chimico, sotto il controllo della Provincia e dell’Arpa, hanno permesso per la prima volta in Italia un monitoraggio coordinato con tutte le aziende interessate, eseguito con procedure analoghe e sincronizzate. È stato così possibile arrivare ad una valutazione della diffusione dell’inquinamento che rappresenta una solida base per individuare le principali fonti inquinanti di acque, suolo e sottosuolo per poter avviare un intervento di risanamento vero e proprio. Ma il ministero dell’Ambiente sta di fatto bloccando l’avvio degli interventi». Non è possibile, attacca la Donati, passare alla presentazione dei progetti preliminari di bonifica, prevista per la fine di settembre 2003, poiché il ministero ha chiesto di proseguire in questa fase con altre indagini e campionamenti secondo criteri burocratici e generici.  «Tali analisi aggiuntive, però – conclude la Donati – non porteranno alcun elemento nuovo alla conoscenza attuale delle condizioni di inquinamento su cui concordano già tutti gli enti interessati, inclusi Arpa e Asl che avevano già dato mandato al Comune di proseguire l’iter».  «Inoltre – ha proseguito la senatrice verde – anche secondo il Comune, per definire meglio i parametri degli interventi di bonifica, sarà necessario approfondire le indagini. Ma proprio per evitare un ulteriore degrado dovuto al prolungarsi delle investigazioni, si è richiesto che tali analisi siano effettuate in sede di progettazione preliminare, come previsto dalla legge». Questi ritardi rischiano di pregiudicare anche l’attuale disponibilità finanziaria per l’avvio del risanamento.

Da: “La Gazzetta di Mantova”
Rubrica: Cronaca

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