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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Pedaggi sulle statali: Lunardi frena

30 Luglio 2004

Dopo la “corsa” sull’idea di finanziare le infrastrutture con l’istituzione dei pedaggi sulle grandi strade di comunicazione gestite dall’Anas Lunardi frena

ROMA. Lunardi “frena”. Dopo la “corsa” sull’idea di finanziare le infrastrutture con l’istituzione dei pedaggi sulle grandi strade di comunicazione gestite dall’Anas, il coro delle proteste e delle prese di posizione lo ha costretto a ridimensionare quell’inciso che compare, “ma è solo una battuta” dice lui, nella bozza del Dpef. Ora dice che il pedaggio ci sarà solo sulle superstrade quando saranno attrezzate a essere autostrade. L’ipotesi sul Dpef di istituire una tariffa per i 4.200 km do statali gestite dall’Anas, ha scatenato la polemica delle associazioni dei consumatori e dell’opposizione.  «La questione dei pedaggi – smentisce ora il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti – è per gran parte il prodotto di una montatura. Non hanno fatto altro che riprendere un passo contenuto all’interno del Dpef, dove si dice che le superstrade dell’Anas potranno essere trasformate in autostrade e alla fine essere messe a pedaggio». Il ministro non fa mistero dell’esigenza per il governo di raggranellare risorse che «da qualche parte devono venire fuori».  La prima a essere a pagamento sarà la Salerno-Reggio Calabria, forse seguita in un secondo momento dalla Cecina-Grosseto. «La Salerno Reggio Calabria è sempre stata una superstrada – dice il ministro -. A fine 2008 diventerà un’autostrada sulla quale verranno applicate le tariffe come in tutte le altre parti d’Italia». Lunardi insiste: «Ho già detto queste cose due anni fa», e ribadisce che la trasformazione in autostrade di altre statali non avverrà nell’immediato. «Un buon servizio va pagato ed è giusto che anche il Sud paghi il pedaggio come si paga al Nord. Anche la Cecina-Grosseto è una superstrada che ha tutti i presupposti per essere trasformata in autostrada».  «Vergognosa e irricevibile», così viene bollata la proposta del ministro dall’Intesa dei consumatori che ricorreranno al Tar se il governo l’approverà. Traffico urbano e trasporto merci sono le priorità sostenute dall’Anci. E mentre la proposta di pedaggio sulle statali trova d’accordo il forzista Paolo Romani, secondo il quale bisogna «fare uno sforzo per infrastrutture migliori», e il presidente della commissione Lavori Pubblici, Luigi Grillo, sembra più cauto, il presidente dell’Aiscat, Fabrizio Palenzona spiega: «Mettere le barriere per strada è una cosa difficile, non si può dire brutalmente: da domani si paga».  Per i sindacati dei trasporti, Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt, il governo vuole «fare cassa» prima di aver realizzato le grandi opere. Dure anche le posizioni dei Verdi, la senatrice Anna Donati parla di «proposta indecente», mentre Adiconsum e Confartigianato considerano i pedaggi una «vessazione agli utenti», una tassa feudale. Pino Sgobio, capogruppo dei Comunisti italiani alla Camera, ricorre a citazioni cinematografiche «Non ci resta che piangere e pagare tre fiorini».

Da: “La Gazzetta di Mantova”
Rubrica: Attualità

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