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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Legge sulla fecondazione Già 3mila firme per dire no

23 Settembre 2004

Ultima occasione oggi per dire no alla legge sulla fecondazione assistita che limita le possibilità di successo degli interventi in contrasto con i traguardi raggiunti dalla ricerca scientifica

Ultima occasione oggi per dire no alla legge sulla fecondazione assistita che limita le possibilità di successo degli interventi in contrasto con i traguardi raggiunti dalla ricerca scientifica. Un banchetto per la raccolta di firme verrà infatti allestito ancora oggi in piazza Mantegna dalle 9 alle 12 dal Comitato referendario sui cinque referendum. La quota delle firme raccolte sul territorio ha già superato le tremila adesioni certificate e spedite. E anche se il quorum per il referendum ormai è considerato un traguardo raggiunto a livello nazionale, la dirigente Cgil Antonella Castagna spiega che quello di stamattina sarà il momento per fare sentire la propria voce da parte di chi non ha ancora colto l’opportunità per farlo.  Rush finale, insomma, per la mobilitazione a favore del referendum abrogativo della legge 40 del 2004 relativa alla procreazione assistita. Considerata da più parti limitante per la ricerca scientifica e per la libertà della donna, la legge è restrittiva per le probabilità di successo e anche nei confronti del problema delle malattie ereditarie che ora la scienza consentirebbe di prevenire.  Fin dall’inizio sulla legge hanno preso posizione le varie forze politiche: i Radicali italiani sono per l’abrogazione integrale della legge, mentre altre proposte riguardano l’abolizione di altri vincoli. Il mondo scientifico infatti considera controproducente e anacronistico il divieto a conservare embrioni, l’impossibilità della donazione eterologa, il divieto di praticare qualsiasi forma di selezione o soppressione di embrioni.  Operativo da marzo nelle le strutture pubbliche, il provvedimento obbliga all’impianto di tutti gli embrioni generati in vitro, compresi quelli a rischio di malformazioni. Un obbligo che trascura i pericoli per la salute della madre a causa della possibilità di gravidanze plurime.  A chiedere una firma per sostenere i referendum abrogativi della legge sulla procreazione assistita è tra gli altri anche la senatrice eletta a Mantova per i Verdi Anna Donati, già firmataria di un documento trasversale delle donne parlamentari per cambiare il testo sulla procreazione assistita e componente del comitato promotore nazionale dei quesiti referendari.  Dice la Donati: «Se il nostro voto contrario in Parlamento non è riuscito a cambiare il testo della legge, che contiene punti inaccettabili sul piano del diritto, della scienza e della deontologia professionale, ora tocca ai cittadini attraverso lo strumento referendario riaffermare quelle libertà duramente conquistate che questa cattiva legge calpesta».  Ieri intanto a proposito del referendum per l’abrogazione della legge 40 è intervenuto il capogruppo della Quercia alla Camera, Luciano Violante. «Se si può fare una buona legge – ha detto Violante – si fa, altrimenti si deve intervenire con il referendum. Io, francamente, spero facciamo una buona legge anche perché si fa prima…».

Da: “La Gazzetta di Mantova”
Rubrica: Cronaca

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