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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Eurostar.Finita l’illusione di far parte dell’Italia

17 Ottobre 2003

Pensavamo che Mantova fosse ormai stabilmente collegata con Bologna, Firenze e Roma e, tramite queste, con il resto d’Italia

Finita l’illusione di far parte dell’Italia  Ci eravamo illusi.  Pensavamo che Mantova fosse ormai stabilmente collegata con Bologna, Firenze e Roma e, tramite queste, con il resto d’Italia. Pensavamo che la nostra stazione non fosse più destinata al solo transito di trenini regionali, che fosse finita l’epoca del «per Carpi, Suzzara, Mantova si cambia», delle attese sui marciapiedi della stazione di Modena, freddi, piovosi, ventosi o assolati, di quel prologo obbligatorio per raggiungere il resto d’Italia che era il tragitto su vetusti treni regionali, spesso fermi nelle stazioni intermedie per attendere il convoglio proveniente dalla parte opposta (la linea è a binario unico), con l’incubo (per noi, non per le Ferrovie!) della coincidenza. Pensavamo che il servizio d’ora in poi potesse essere solo migliorato, magari con il passaggio anche di un intercity. Invece no. Trenitalia nega anche l’Eurostar a questa sfortunata città di serie B che è Mantova. Per accorciare il viaggio a coloro che salgono a Vicenza (ma quanti salgono a Vicenza?) di venti minuti (verificare gli orari: la differenza di percorrenza fra l’Eurostar che fa Verona-Bologna via Nogara e quello che raggiunge Bologna via Mantova-Modena è di soli 20 minuti!) a noi nega l’unico collegamento decente che avevamo, visto fra l’altro lo stato pietoso dei collegamenti con Milano. Si dice che a Mantova salgano in pochi: a me non risulta, ho sempre visto l’Eurostar riempirsi e svuotarsi a Mantova. E comunque l’inflessibilità c’è solo con Mantova. Proprio un bel servizio da parte di Trenitalia. Un grazie comunque alla senatrice Donati (del gruppo Verdi), la sola che si sia sino ad ora interessata con assiduità e continuità della vicenda. In questo quadro desolante stupisce l’atteggiamento degli Enti che ci rappresentano. Al di là di qualche lettera formale che penso e spero sia stata inviata, l’amministrazione provinciale sembra l’unica ad essersi (tardivamente) svegliata, stando alle interviste rilasciate dal prof. Fontanili, ma vedremo se vi saranno passi e pressing concreti. Da esponenti del Comune di Mantova non è venuta neppure l’intervista. Quanto alla Camera di Commercio, che rappresenta categorie produttive che dovrebbero avere primario interesse ai collegamenti ferroviari, il silenzio sembra totale. E pensare che proprio la Camera di Commercio si appresta ad inaugurare un Centro Congressi e Centro Servizi per l’economia, tra l’altro comodo e vicino alla stazione. Ma come raggiungeranno i congressisti Mantova? In auto (come al solito) oppure con il «per Carpi, Suzzara, Mantova si cambia», se la coincidenza li aspetta!  Poveri noi. L.F.

Da: “La Gazzetta di Mantova”
Rubrica: Lettere

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