Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Donati e Zancan, Lunardi in conflitto interessi

5 Luglio 2005

STAMPA

TAV. DONATI E ZANCAN: LUNARDI IN CONFLITTO D’INTERESSI
Torino Lione, Ltf sceglie i consulenti finanziari
I Verdi: costi eccessivi
 
DE BORTOLI LAURA
 
La <<locomotiva>> della Tav procede spedita: Dexia, Mediobanca, Clifford Chance e Associati sono stati scelti ieri dalla Ltf (la società ferroviaria Torino-Lione) per una consulenza in merito agli aspetti finanziari e giuridici per la realizzazione della parte comune del progetto della nuova linea ferroviaria ad alta velocità. Il gruppo di consiglieri avrà il compito di analizzare, approfondire e studiare i due metodi-modelli di sviluppo dell’opera: quello di compartecipazione di pubblico-privato e lo schema pubblico. La tratta Torino-Lione prevede, tra l’altro, la costruzione di un tunnel di 52 chilometri sotto le Alpi e l’inizio dei lavori e’ previsto per il 2010. Il costo dell’opera, per la sola tratta internazionale, è stato stimato in 6,7 miliardi di euro. L’approvazione della moratoria di tre mesi appoggiata dalla presidente della Regione, Mercedes Bresso, per aprire con le comunità della Val Susa un tavolo di confronto sulla <<questione Tav>> e i conflitti di interesse del ministro Pietro Lunardi sulle opere della linea dell’alta velocità, intanto, sono stati oggetto di un’interrogazione parlamentare che Anna Donati e Gian Paolo Zancan, senatori dei Verdi, hanno inviato la scorsa settimana al presidente del Consiglio, al ministro dell’Economia e a quello dell’Ambiente. <<In occasione di un recente incontro – recita il testo dell’interrogazione – la presidente della Regione Piemonte, ha accolto le proposte avanzate dagli amministratori della Val Susa per una moratoria di tre mesi con la sospensione delle attività di carotaggio e dei lavori del cunicolo esplorativo, al fine di promuovere un tavolo di confronto>>.
Come dimostrerebbero le numerose proteste cittadine, sostengono i Verdi, non si può realizzare una simile opera senza l’approvazione dei residenti. <<Un’infrastruttura di questa portata – ha spiegato ieri l’europarlamentare Monica Frassoni – rischia di non ottenere alcun finanziamento dall’Unione europea a causa degli alti costi di realizzazione e del notevole impatto ambientale>>.
Gli esponenti politici hanno, quindi, chiesto il sostegno della Regione annunciando che in questi giorni porteranno all’attenzione del parlamento di Strasburgo la questione economica. <<Per ovviare al problema – ha concluso Donati – sarebbe sufficiente potenziare la linea ferroviaria già esistente. Se poi, tra qualche anno il traffico su rotaia fosse congestionato, si potrebbe affrontare il discorso Tav. Noi, poi, riteniamo che ci sia un conflitto di interessi nelle competenze del ministro Lunardi rispetto all’iter di progettazione della tratta e chiediamo al presidente del Consiglio di intervenire in questo senso>>. La proposta finale è di attuare una politica più ambientale, disincentivando la realizzazione di un colosso infrastrutturale a vantaggio della riqualificazione di ciò che già c’è sul territorio e che non viene sfruttato al massimo. 

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