I residenti: ne passa uno ogni ora e di notte non si dorme più
Ci risiamo. Non sono solo l’afa e le zanzare a rendere insonni le notti estive dei mantovani. Quando il buio avvolge la città e Morfeo se la prende in consegna, ecco che da lontano si avverte un rumore farsi via via sempre più assordante, sino a trasformarsi in rombo e vibrazioni: sono i treni merci che, alla media di quasi uno all’ora, sferragliano sotto le finestre dei condomìni di molti quartieri cittadini. La gente, esasperata, li chiama i «treni fracassoni»: con loro ha ingaggiato una personale battaglia fatta di segnalazioni al Comune e a Trenitalia per ora cadute nel vuoto. Da Valletta Valsecchi a Cittadella, passando per Valletta Paiolo, Te Brunetti, Borgochiesanuova e Pompilio le notti estive a finestre aperte sono diventate un incubo. «Non ne possiamo più – sbottano i presidenti delle circoscrizioni più esposte, e cioè la Due, la Tre e la Quattro -. Abbiamo chiesto a Trenitalia delle barriere antirumore sia sulla linea per Monselice che su quella Modena-Verona ma non abbiamo ricevuto risposte. E la gente continua a soffrire». Allarga le braccia sconsolato anche Giorgio Maglia, l’assessore al decentramento che fa da punto di raccolta delle lamentele provenienti dalle Circoscrizioni: «Un anno fa io e la collega Putignano, con la senatrice verde Anna Donati, abbiamo segnalato il problema della rumorosità dei convogli ferroviari al Dipartimento Fs di Verona: a parte una riduzione della velocità entrando in città, stiamo ancora aspettando una risposta». Eppure, la tecnologia consentirebbe di risolvere il problema: basterebbe «armare» i binari, rivestirli, cioè, in una guaina di gomma e interrarli, come è stato fatto anche a Roma. Intanto, a Mantova i merci continuano a transitare sotto le case, provocando con i loro decibel impazziti insonnia, arrabbiature e, in qualche caso, crepe anche nei muri. Il futuro per chi abita a due passi dai binari non si prospetta roseo: Trenitalia, infatti, ha annunciato un incremento, entro quest’anno, del transito di treni merci lungo la linea Modena-Verona. Sono due anni che la protesta contro i treni fracassoni è esplosa. Gli abitanti delle vie a ridosso dei binari sono ormai sull’orlo di una crisi di nervi. «Servirebbero delle barriere antirumore ma la nostra richiesta continua a cadere nel vuoto – insiste Mauro Capucetti, presidente della Circoscrizione Due -. Eppure, è un problema che riguarda tanta gente. L’abbiamo detto anche all’assessore al decentramento, ma nulla è successo». Anche il suo collega della Tre, Anselmo Formizzi, si sta battendo da tempo per ridurre l’impatto dei treni sui timpani dei suoi concittadini: «Il rapporto con i rappresentanti delle Ferrovie – dice – è sempre difficilissimo. Parlare con loro è complicato e non sempre ci si riesce. A questo punto, è necessario un tavolo tra Comune, Provincia e Fs per risolvere una volta per tutti il problema del rumore. Però – tiene a precisare – ritengo che questo passi in secondo piano rispetto al disservizio che le Ferrovie recano tutti i giorni ai cittadini sulla linea per Milano».
Da: “La Gazzetta di Mantova”
Rubrica: Cronaca