Anna Donati per Quale Energia
Negli ultimi dieci anni la sharing mobility è cresciuta in tutte le città europee. L’ultimo arrivato il monopattino elettrico, che viene utilizzato sia in condivisione che acquistato come mezzo privato dalle persone.
Tutte le grandi città europee hanno fissato delle regole e bandi, hanno avviato delle procedure di monitoraggio, in diversi paesi esistono norme generali nazionali. Il senso delle riflessioni in corso è quella di come inserire il monopattino nella strategia di mobilità, che funzione ed uso incoraggiare verso l’utenza. La situazione è molto differenziata perché differenziate sono le strategie e le condizioni delle diverse realtà, nonché le politiche per il futuro. Di recente se né parlato a Parigi, nell’ambito del progetto IMPACTS, che raccoglie tutte le capitali d’Europa, anche alla luce del referendum svolto a Parigi che ha decretato la chiusura del servizio in sharing dei monopattini.
Il senso generale è che le città che hanno una quota robusta di trasporto collettivo, hanno un elevato uso della bicicletta e problemi di densità tendono a limitare l’uso del monopattino. Viceversa chi ha molte auto in circolazione e punta al riequilibrio modale, vuole far crescere la bicicletta, considera il monopattino uno strumento da incoraggiare se pur con regole stringenti e controlli. La maggioranza delle città europee è orientata in questa seconda direzione.
Una panoramica dal City Ranking 2023 sulle città europee
La nuova classifica di 42 grandi città europee realizzata dalla Clean Cities Campaign, network europeo di oltre 80 organizzazioni ambientaliste e della società civile per una mobilità urbana sostenibile e a zero emissioni. Il rapporto “Thank You For Sharing” analizza lo stato della mobilità condivisa ed elettrica nelle città europee, concentrandosi su alcuni indicatori chiave: numero di biciclette e monopattini in sharing; car-sharing elettrico; quota degli autobus a zero emissioni sul totale della flotta del TPL; e numero dei punti di ricarica per i veicoli elettrici (EV). Per le 4 città italiane incluse nel rapporto un quadro di luci e ombre. Milano si è classificata settima su 42 città: a premiare il capoluogo lombardo sono stati gli investimenti per decarbonizzare il trasporto pubblico su gomma e il potenziamento della mobilità in sharing. Bene ma non benissimo Torino, 17esima, che si avvantaggia di una rete abbastanza sviluppata di colonnine di ricarica per auto elettriche, ma non regge il confronto su bus a zero emissioni (meno del 13% sul totale della flotta, contro il 25% di Milano e addirittura il 67% di Oslo). Roma si posiziona 28esima, malgrado i recenti sviluppi positivi nel campo della micromobilità in sharing, scontando un ritardo pluridecennale nell’investimento nella mobilità condivisa e a zero emissioni. Napoli, infine, è 34esima: ancora molta strada da fare per la mobilità sostenibile.
Quindi una situazione molto variegata, che cercheremo di analizzare nei paragrafi seguenti.
L’Olanda ha vietato il monopattino a livello nazionale
L’Olanda ha vietato con una norma nazionale l’utilizzo di monopattini elettrici al di fuori della propria abitazione, fatta eccezione per pochissimi modelli che devono rispettare degli standard di sicurezza rigidissimi. Per essere omologato il monopattino deve avere due sistemi di frenatura indipendenti, freni su entrambe le ruote, una luce di stop, indicatori di direzione anteriori e posteriori, pneumatici e nessuna trazione anteriore, tutte caratteristiche che la maggior parte dei mezzi non posseggono. Sviluppare un modello completamente nuovo per un piccolo mercato come i Paesi Bassi non sarebbe convenuto ai produttori e per questo motivo i marchi più importanti di “monopattini” condivisi, non si sono installati nei Paesi Bassi.
Lo abbiamo notato anche durante un incontro europeo ad Amsterdam dedicato alla ciclabilità, con una città piena di biciclette e la totale assenza dei monopattini. L’amministrazione comunale ci ha confermato che continueranno a puntare sulla bici (parcheggi, ciclabili, nodi di scambio) mentre ritengono che l’inserimento del monopattino non porterebbe vantaggi alla mobilità della città.
L’Olanda si conferma quindi il Paese con la regolamentazione più stringente in materia di monopattini elettrici, fatta qualche eccezione che riguarda il limite di velocità o di età nel resto d’Europa l’utilizzo è sempre permesso. Due Paesi scandinavi hanno deciso di limitare l’utilizzo di questi mezzi. Copenaghen, che aveva vietato completamente i monopattini elettrici entro il 2020, ha deciso di reintrodurli ma a condizioni rigorose a luglio 2021. La città di Oslo ha introdotto una serie di restrizioni, tra cui un limite al numero di monopattini a 8.000 (da 20.000) e un divieto di utilizzo tra le 23 e le 5.30 del mattino.
Il referendum a Parigi: no al monopattino in sharing, meglio puntare sulla bicicletta
I parigini si sono espressi in modo chiaro: il 2 aprile 2023 ben 9 su 10 hanno votato no ai monopattini a noleggio. Un referendum contraddistinto però dalla bassissima affluenza, inferiore al 10% degli aventi diritto, che quindi pone un problema sulla volontà della maggioranza che non ha partecipato al voto. Da settembre quindi, prima capitale in Europa, Parigi dovrebbe mettere al bando le “trottinette” elettriche. Ormai da qualche anno, i monopattini hanno conquistato le strade della capitale francese, ma la mancanza di regole e il mancato rispetto di quelle fissate per la sosta ha finito per esasperare i parigini. Che – al momento di votare e nonostante una massiccia campagna social delle società di noleggio – hanno dato vita ad un vero e proprio plebiscito.
La sindaca socialista, Anne Hidalgo, si era pronunciata personalmente per il divieto del libero noleggio ma aveva poi indetto la consultazione impegnandosi a rispettare il volere dei parigini. Ora, se l’impegno verrà rispettato, la Ville Lumière diventerà la prima città europea a vietare completamente il monopattino a noleggio. La Hidalgo aveva insistito nella sua opposizione a proseguire con il libero noleggio visto l’aumento esponenziale negli ultimi anni degli incidenti che hanno visto coinvolti i monopattini.
Diversa la posizione del Governo Nazionale contrario allo stop. Il governo di Elisabeth Borne, si era mostrato decisamente contrario al drastico divieto dei monopattini volendo piuttosto favorire una migliore regolamentazione della cosiddetta «piccola mobilità» urbana. Il ministro dei Trasporti Clément Beaune, ha presentato un piano nazionale che ambisce a una «pacificazione dello spazio pubblico» con regole più rigide, dichiarando che “Se ben organizzati, ben regolati, i monopattini elettrici possono essere una chance”.
In occasione del confronto europeo tra le capitali, l’Amministrazione di Parigi ha spiegato il cambio di strategia dovuto anche al referendum, usando alcuni numeri. Parigi è una città molto densa con problemi di spazio pubblico (20.000 persone/KM2), ha un enorme offerta di trasporto collettivo su metro, tram e ferrovie, nella ripartizione modale solo il 5% dei parigini usa l’auto (336 auto ogni 1000 abitanti). L’amministrazione ha investito molto e continuerà a farlo per la mobilità ciclistica (Velib con 20.000 bici e stazioni ogni 300mt, nuove ciclabili) e punta alla città dei 15 minuti da vivere a piedi ed in bicicletta. Quindi la considerazione è che la “trottinette” rischia di sostituirsi a bici e pedoni piuttosto che all’automobile, quindi non va incoraggiata.
Considerazioni interessanti, che pero debbono fare i conti con due problemi crescenti: la ripartizione modale nell’area metropolitana della “Grande Parigi“ ha una quota modale molto più elevata di Parigi di uso dell’auto e quindi il ruolo di ultimo miglio del monopattino potrebbe restare interessante. Infine il fatto che il referendum ha detto no al monopattino in sharing ma non a quello di proprietà, che sta avendo un autentico boom di vendite, che in parte lascerà i problemi di uso e sosta precedenti.
Londra: regole, controlli e monitoraggio sui monopattini in sharing
La sperimentazione del monopattino a Londra è stata avviata nel giugno 2021 e da allora si è notevolmente ampliata, con dieci aree di servizio, più di 600 parcheggi designati, di cui oltre il 50% in carreggiata e più di 5.000 veicoli elettrici ora disponibili per il noleggio. Dal lancio, sono stati effettuati più di 2,5 milioni di viaggi, coprendo più di 6,46 milioni di chilometri. La durata media del viaggio in monopattino elettrico è stata di 17 minuti e la distanza media percorsa è stata di 2,5 km.
A giugno 2023 Transport for London, London Councils e gli operatori di noleggio di monopattini elettrici Dott, Lime e TIER hanno rilasciato nuovi dati, che coprono il periodo da giugno 2021 a novembre 2022, che mostrano i progressi compiuti durante la prima fase della prova di noleggio di monopattini elettrici a Londra.
Il processo si è concentrato sulla sicurezza, supportando l’obiettivo Vision Zero del sindaco per eliminare tutti i morti e feriti gravi sulle strade di Londra e gli operatori sono selezionati in base alla loro capacità di soddisfare severi requisiti di sicurezza e standard operativi elevati. TfL ha adottato misure per garantire la sicurezza di chiunque guidi monopattini elettrici a noleggio o privati, con standard di sicurezza che vanno oltre gli standard nazionali, incluso un limite di velocità di 12,5 mph, ruote più grandi e luci sempre accese durante tutto il noleggio.
TfL ha pubblicato una scheda informativa che raccoglie i dati dei primi 18 mesi sull’incidentalità. Ciò dimostra che meno dello 0,01% dei viaggi ha provocato lesioni gravi. Non ci sono stati decessi e 22 feriti gravi riportati dagli operatori. Gli operatori hanno riferito che durante la prima fase del test, oltre il 95% dei viaggi ha rispettato le regole sul parcheggio.
L’obiettivo principale della sperimentazione è raccogliere dati su questo nuovo tipo di veicolo per aiutare a informare la legislazione e i regolamenti futuri. Quindi regole, controllo e monitoraggio è la strategia scelta da Londra ed Inghilterra per governare la novità del monopattino in sharing.
Regole stringenti in Germania: targa ed assicurazione
In Germania per poter utilizzare il monopattino elettrico, è necessario sia munito di targa. Per ottenere una targa in Germania è necessario stipulare una polizza assicurativa corrispondente. Inoltre il monopattino elettrico deve essere conforme alle normative tedesche, ad esempio la velocità massima deve essere massimo di 20 km/h. Chi guida senza targa rischia una multa.
Solo qualche anno fa arrivarono a Berlino i primi monopattini elettrici. Non tutti erano convinti del successo che avrebbero potuto avere questi nuovi veicoli. Invece a distanza di qualche anno appare chiaro come i monopattini saranno sempre più numerosi. Anche per questo motivo è necessario optare per delle politiche che ne regolino l’uso. In tal senso il governo della città ha deciso di agire applicando una tassa sulla licenza per gli operatori di shari operare nelle strade berlinesi, in modo da regolare meglio il parcheggio ed indurre un maggiore controllo della sosta e comportanti corretti degli utenti.
Roma: il nuovo bando per estendere l’area di servizio e tariffe agevolate per gli utenti del TPL
Anche Roma Capitale, in occasione della scadenza delle regole vigenti nel 2022 ha avviato una riflessione sul servizio in sharing dei monopattini. 14.500 mezzi, 7 operatori, una elevata concentrazione nel centro storico (12.000 mezzi di media), sosta disordinata. Inoltre grazie al monitoraggio svolto da Roma Servizi per la Mobilità con un cruscotto dedicato è possibile vedere l’uso in tempo reale, la localizzazione, le percorrenze medie. E’ emerso che un monopattino viene usato circa 1,3 volte al giorno, che la percorrenza media è 2,3 km per ogni viaggio e che il tempo di utilizzo è 13 minuti di media, l’utilizzo avviene tutti i giorni della settimana con qualche flessione ed il picco si raggiunge il sabato notte. Del tutto simile è risultato essere l’uso del bike sharing.
Quindi in vista del nuovo bando l’Assessore alla Mobilità Eugenio Patane ha indicato la direzione da prendere:
- Distribuire i mezzi di sharing all’interno del tessuto centrale (densità areale) in maniera coerente agli spazi presenti e alla domanda di mobilità
- Favorire la maggiore estensione possibile dei servizi nel territorio urbano al fine di costruire un sistema di mobilità integrata al TPL per lo spostamento sistemico dell’ultimo miglio, soprattutto in prossimità dei nodi su metro e ferroviari periferici
- Favorire la maggiore estensione possibile dei servizi nel territorio urbano al fine di costruire un sistema di mobilità integrata al TPL per lo spostamento sistemico dell’ultimo miglio, soprattutto in prossimità dei nodi su metro e ferroviari periferici
- Migliorare la sicurezza attraverso l’impiego delle migliori tecnologie
Quindi l’obiettivo è alleggerire la pressione sull’area storica, ridurre il numero di operatori da 7 a 3, estendere le aree di servizio in periferia, integrare con il trasporto pubblico sia in termini di nodi che di tariffe.
Al termine dell’esito del bando di gara emanato da Roma Capitale, si è ottenuto per il prossimo triennio i seguenti requisiti che entreranno in funzione a breve:
- Numero totali monopattini che entreranno in servizio: le tre aziende risultate vincitrici hanno proposto rispetto ai requisiti base richiesti 4500 monopattini ciascuna e quindi il totale diventa 13.500 monopattini in servizio a Roma
- Agevolazioni del sistema tariffario dedicato agli abbonati annuali TPL Roma: Prezzo in abbonamento per l’utilizzo per 7 gg per un massimo di 15 corse totali della durata massima di 30 minuti ciascuna a zero euro di costo. Prezzo in abbonamento per l’utilizzo per 30 gg per un massimo di 80 corse totali della durata massima di 30 minuti ciascuna a zero euro di costo. Cioè in pratica una forte scontistica per gli abbonati al Trasporto Pubblico di Roma per l’uso del monopattino.
- Ampliamento area di servizio. Numero di stazioni ferroviarie e della rete metropolitana da servire: rispetto alle 39 obbligatorie da bando i tre soggetti risultati vincitori ed esito di gara ne hanno aggiunte 102, per un totale di 142 stazioni ferroviarie e fermate metro da servire, con un notevole ampliamento dell’area da servire in stretta correlazione con il trasporto collettivo su ferro.
Quindi buone notizie dalla capitale, resta da vedere ovviamente se con l’attuazione dell’esito della gara il modello invocato da Roma Capitale funzionerà, ma le premesse ci sono tutte.
Anche Milano si sta orientando con un nuovo bando a scegliere un numero più limitato di operatori ma di innalzare il numero complessivo di monopattini (oggi sono 6000 con un tetto di 750 per ognuno dei sette operatori) quindi ampliando il servizio verso le zone più esterne e periferiche.
Giro di vite per i monopattini dal DDL Salvini di riforma del Codice della Strada
Novità in arrivo anche sul fronte nazionale: Il Ministro Salvini ha approvato in CdM a giugno 2023 un DDL di riforma del Codice della Strada, che contiene un giro di vite per i monopattini:
- tutti i monopattini elettrici dovranno avere targa, frecce e assicurazione obbligatoria e quelli in sharing dovranno avere anche un sistema automatico che consenta la loro disattivazione da parte del gestore se vengono utilizzati nelle aree non coperte dal servizio.
- è previsto l’obbligo del casco per tutte le persone che si mettono alla guida di un monopattino. (adesso solo per quelli sotto i 18 anni)
- non potranno essere parcheggiati sul marciapiede al di fuori di apposite aree individuate con ordinanza comunale e garantendo la circolazione dei pedoni e delle persone con disabilità; sarà invece consentita la sosta “negli stalli riservati ai velocipedi, ciclomotori e motoveicoli”.
Il Disegno di Legge Salvini si accinge a cominciare il suo iter in Parlamento e vedremo che cosa poi sarà effettivamente modificato ed approvato e quando entrerà in funzione per la micromobilità.