Prefazione di Anna Donati al libro GRAB ROMA pubblicato da Quodlibet – Progetto per il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette, a cura di Lucina Caravaggi
Mentre questo rigoroso testo sul GRAB è in libreria, siamo impegnati come RSM, Assessorato e Dipartimento Mobilità, a trasformare in realtà questa idea e visione per una infrastruttura al servizio della mobilità ciclopedonale e di rigenerazione urbana per Roma.
Nel 2023 sono state chiuse tutte le conferenze dei servizi dei sei lotti che compongono il GRAB, con un confronto approfondito con tutti i soggetti chiamati ad esprimersi. Un lavoro non semplice, che si è misurato con la complessità di inserire una infrastruttura leggera nel contesto archeologico, paesaggistico, del verde urbano, di ville e parchi storici, nei quartieri residenziali ed aree periferiche da rigenerare, sulla rete stradale esistente.
Adesso si stanno scrivendo i bandi di gara con l’obiettivo che, entro fine 2023 siano affidati tutti i lavori, che a partire da gennaio 2024 si trasformino in cantieri aperti nella città, che in modo progressivo realizzeranno il GRAB, a partire dai lotti centrali in vista del giubileo 2025.
È davvero un privilegio per me poter contribuire, dal mio ruolo in RSM, alla realizzazione di questo progetto, che ho visto nascere dal basso, crescere, che è stato inserito nel 2018 nella manovra finanziaria insieme alle 4 ciclovie turistiche nazionali, poi divenute 10 ed inserite nell’Allegato Infrastrutture al DEF e che, nel 2022, sono diventate parte del Piano Nazionale della Mobilità Ciclistica in attuazione della Legge 2/2018.
Una idea nata dalla proposta concreta delle associazioni ambientaliste e per la mobilità attiva di Roma, raccolta e condivisa dalle istituzioni locali e nazionali, finanziata con 14 milioni di fondi nazionali. Un progetto che ha visto anche un forte rallentamento e molte discussioni quando dalla idea e dalla visione, si è passati alle carte ed ai progetti: quello che accade sempre in Italia perché i contesti sono complessi e densi di funzioni, così come i poteri decisionali sono articolati e rappresentativi delle diverse competenze e ambiti di tutela.
E Poi va sottolineato che su progetti così innovativi, che non sono mai stati realizzati nel nostro paese stante l’arretratezza di reti per la mobilità ciclopedonale nelle città italiane, vi è stata la necessita di creare una base comune di conoscenza e di soluzioni inedite da identificare.
Del resto, è proprio questo bel volume che vi accingete a leggere, a cura di Lucina Caravaggi, docente universitaria e progettista del paesaggio, che parla di una pluralità di soggetti coinvolti, di spazi differenti attraversati, di funzioni ed azioni disseminate nella vasta dimensione della città di Roma.
Abbiamo discusso in modo animato e pubblico (tra istituzioni, enti di tutela, associazioni, progettisti/e, esperti/e) del ruolo del GRAB inserito tra le ciclovie turistiche nazionali, della sua relazione con i beni storici e monumentali dell’area centrale di Roma, del passaggio nei parchi e ville storiche e di come trovare un equilibro con la pedonalità, di come il GRAB deva essere connesso alla rete ciclabile urbana esistente e programmata, con l’integrazione con il trasporto collettivo su ferro urbano e metropolitano. Quindi sommando il ruolo di ciclovia turistica a quello essenziale di ciclovia urbana. Una utile discussione che ha migliorato il progetto e meglio definito la sua funzione nel contesto della città “eterna”.
Un altro tema rilevante che è stato affrontato è il suo inserimento sulla Regina Viarum, con il Parco Archeologico ed il Parco Regionale dell’Appia Antica, che ha visto una costante interlocuzione con le istituzioni preposte alla tutela, per identificare la soluzione più appropriata. Un progetto coerente e necessario per la riqualificazione dell’intera e magnifica strada storica, togliendo il traffico veicolare di attraversamento, tutelando con varchi telematici di controllo gli spazi pedonali ed i tratti stradali che saranno utilizzati a 30 km/h in promiscuo.
Un progetto per l’Appia Antica di rigenerazione, che per essere realizzato ha bisogno che il MIT emani il DM previsto in attuazione di una norma del 2020 per autorizzare ZTL “lineari” che ancora non è arrivato. Uno strumento essenziale che il Comuna di Roma è impegnato ad ottenere dal MIT, ancora di più adesso che l’Appia Antica è candita ad ottenere il riconoscimento di Sito Unesco su proposta del Ministro della Cultura.
Un progetto essenziale anche per la candidatura di EXPO Roma 2030, progettata dal team di Carlo Ratti, che ha immaginato un percorso verde ciclopedonale che dai Fori Imperiali, attraverso il Parco dell’Appia Antica, raggiungerà il sito espositivo di Tor Vergata, come un elemento qualificante dell’intero dossier.
Attenzione e piacere è stato coordinare il GRAB con il progetto CARME (Centro Archeologico Monumentale) approvato di recente dalla Giunta del Sindaco Gualtieri, elaborato da Walter Tocci, ex vicesindaco ed assessore alla mobilità di Roma, appassionato visionario del futuro della città. Una passeggiata nel cuore della storia, un anello di sette chilometri da percorre a piedi e in bici, che da via dei Fori Imperiali corre verso il Colosseo, via di San Gregorio fino al Circo Massimo, Porta Capena, Via dei Cerchi, via di San Teodoro e di nuovo arrivare a via dei Fori attraverso dei camminamenti pedonali tra gli scavi. Un progetto non solo per turisti ma per rendere accessibile con percorsi dedicati ciclopedonali il piacere della riscoperta del cuore di Roma a chi vive in questa città. Un progetto che si avvierà grazie ai fondi Giubileo 2025 e che ha richiesto una forte coerenza d’insieme tra il progetto GRAB ed il progetto CARME.
L’Amministrazione Capitolina e naturalmente l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ci hanno dato un mandato preciso: realizzare il GRAB. Questa è la missione dei prossimi mesi, trasformare in realtà il progetto.