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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Tutela minori in programmazione TV – modifica L.Gasparri

25 Gennaio 2006

XIV Legislatura

Seduta n. 945
Discussione e approvazione del disegno di legge:
(3296) Modifiche all’articolo 10 della legge 3 maggio 2004, n. 112, in materia di tutela dei minori nella programmazione televisiva (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Garnero Santanchè e Romani; Bianchi Clerici e Caparini; Colasio ed altri)

DONATI (Verdi-Un). Signor Presidente, intervengo brevemente su questo provvedimento ricordando che stiamo parlando di modifiche alla cosiddetta legge Gasparri, che, quando venne approvata, prevedeva, all’articolo 10, comma 3, uno specifico divieto di impiego di minori di anni quattordici per messaggi pubblicitari e spot. Pur di approvare la legge Gasparri nei tempi necessari alla maggioranza e al Governo per tutelare Mediaset e in particolare Rete 4, questa norma, decisamente drastica, non venne modificata, nonostante un confronto molto acceso sul fatto che la stessa maggioranza affermava di non condividerla; ma in quell’occasione prevalse, evidentemente, un interesse generale da parte della maggioranza di sostenere e tutelare Mediaset, quindi la norma restò in vigore.

L’ipocrisia volle però, successivamente, che venne, pur nella sua chiarezza normativa, interpretata in modo decisamente discutibile. Si stabilì innanzitutto – eravamo a ridosso del Natale – che sarebbe stato consentito lo smaltimento delle cosiddette scorte di spot già realizzati, i quali furono quindi mandati in onda con i minori presenti. In seguito, la norma venne ulteriormente interpretata nel senso che diventò una sorta di divieto della produzione e non invece della messa in onda: un’interpretazione – ripeto – assolutamente discutibile, perché la norma è scritta in modo piuttosto chiaro.

L’ipocrisia volle però, successivamente, che venne, pur nella sua chiarezza normativa, interpretata in modo decisamente discutibile. Si stabilì innanzitutto – eravamo a ridosso del Natale – che sarebbe stato consentito lo smaltimento delle cosiddette scorte di spot già realizzati, i quali furono quindi mandati in onda con i minori presenti. In seguito, la norma venne ulteriormente interpretata nel senso che diventò una sorta di divieto della produzione e non invece della messa in onda: un’interpretazione – ripeto – assolutamente discutibile, perché la norma è scritta in modo piuttosto chiaro. Adesso siamo quindi nella paradossale situazione per cui, grazie a questa ipocrita interpretazione, gli spot vengono prodotti all’estero e vengono messi in onda con i minori. Infatti, in questi anni non ci siamo accorti che c’è stata una modifica normativa assolutamente importante, che ha stabilito regole molto precise, la quale è stata completamente disattivata dal Governo Berlusconi.
Adesso, su proposta della maggioranza, si chiede di superare questo articolo 10, comma 3, sopprimendolo completamente, quindi eliminando ogni vincolo a questo provvedimento.

Adesso, su proposta della maggioranza, si chiede di superare questo articolo 10, comma 3, sopprimendolo completamente, quindi eliminando ogni vincolo a questo provvedimento. Nuovamente, come avevamo sostenuto durante la discussione della cosiddetta legge Gasparri, i Verdi non sono d’accordo, perché, da un lato, non condividono la norma che elimina completamente i minori dagli spot e messaggi pubblicitari, ma, dall’altro, ritengono anche che l’opposto, cioè il consentirne la messa in onda e la produzione con minori in qualsiasi caso sia inaccettabile. In questo senso, abbiamo presentato emendamenti in cui l’uso di minori di anni quattordici è consentito per i prodotti a loro destinati e che, proprio per evitare pressioni o speculazioni, in particolare di ceti che si possano trovare in difficoltà economiche (e purtroppo sono tanti, nel nostro Paese) l’impiego dei minori comunque non possa mai avvenire come attività commerciale, ma debba essere sempre un’attività volontaria non pagata o ripagata in alcun modo.

I nostri emendamenti, che poi sono gli stessi presentati in occasione della discussione sulla legge Gasparri, hanno come fine quello di dar luogo ad un testo equilibrato che non elimini dagli spot, dai messaggi pubblicitari, la presenza dei minori che sono parte, anzi una parte fondamentale, della nostra società. È evidente che gli spot rientrano in una rappresentazione delle dinamiche e della vitalità sociale. È dunque utile che i minori vi siano, ma è chiaro che il superamento completo del divieto e senza alcun vincolo non ci trova d’accordo.Per questa ragione ci auguriamo che gli emendamenti da noi presentati possano essere accolti dall’Assemblea del Senato. (Applausi dal Gruppo Verdi-Un)

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