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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Intervento in Commissione – comunicazioni del Ministro infrastrutture su situazione ANAS e su convenzioni autostradali

21 Novembre 2007

XV legislatura

Intervento in Commissione in occasione delle comunicazioni del Ministro delle infrastrutture Di Pietro sul piano degli investimenti 2007-2011 e sul piano economico-finanziario 2007-2052 dell’ANAS S.p.A., nonchè sulle convenzioni autostradali.

L’ordine del giorno reca le comunicazioni del ministro delle infrastrutture Di Pietro sul piano degli investimenti 2007-2011 e sul piano economico-finanziario 2007-2052 dell’ANAS S.p.A., nonche´ sulle convenzioni autostradali.

Saluto e ringrazio il ministro Di Pietro per aver aderito al nostro invito.
La presente audizione nasce dall’esigenza manifestata dai senatori della Commissione appartenenti a tutti i Gruppi, sia della maggioranza che dell’opposizione, di avere un confronto con il Ministro in ordine a tre questioni, strettamente tra loro connesse. Mi riferisco in primo luogo al piano economico-finanziario 2007-2052 dell’ANAS, sul quale – come e` purtroppo noto – la Commissione, lo scorso luglio, essendo impegnata nella discussione sul tema della sicurezza stradale, non e` stata nelle condizioni di esprimere il proprio parere. Cio` nonostante eravamo e siamo tuttora interessati ad entrare nel merito del suddetto piano, tanto che ieri abbiamo svolto l’audizione del presidente dell’ANAS, dottor Ciucci, che verteva proprio su questo argomento. A questa prima questione e` legato
anche il piano di investimenti 2007-2011.
Infine, gradiremmo avere dal Ministro qualche dato in ordine alla parte attuativa concernente le convenzioni autostradali. Il tema delle nuove regole in materia di concessioni autostradali e` per noi di grande interesse e rilevanza ed in passato ha visto la Commissione impegnata in un grande confronto tra la maggioranza, che ha difeso in modo rigoroso le norme che il Governo ha proposto, e l’opposizione che, per questioni specificatamente di merito, ha invece contestato alcune parti di tale normativa.
Saremmo pertanto interessati – lo dico anche in qualita` di esponente della maggioranza che ha contribuito ad approvare le suddette norme – a conoscerne lo stato di attuazione.
Cedo quindi la parola al ministro Di Pietro.

(…) Ringrazio davvero il ministro Di Pietro. Naturalmente adesso verra` fotocopiata e messa in distribuzione tutta la documentazione che ci ha consegnato.

(…) Vorrei porgere anch’io tre domande al Ministro, ringraziandolo per questa preziosa occasione di confronto.

(…) Sul fatto che sia rara non sono completamente d’accordo.
Probabilmente rara in confronto al fatto che abbiamo molti provvedimenti che riguardano il suo Ministero. Abbiamo discusso di arbitrati e di altro, ma devo dire che il Ministro e` venuto ogni volta che e` stato chiamato, compatibilmente con tutti gli impegni di un Ministro come quello delle infrastrutture. Siamo qui ovviamente per discutere.
Ribadisco che con dispiacere non abbiamo svolto questa discussione a luglio, quando all’attenzione della Commissione vi era il Piano economico e finanziario dell’ANAS. Il Governo, infatti, aveva detto che la priorita` era la sicurezza stradale e maggioranza e opposizione hanno condiviso questa impostazione. Non siamo stati nelle condizioni di svolgere il dibattito allora. Anche per questo svolgiamo ora questa discussione, peraltro molto attuale.
Nel merito delle questioni, vorrei porre tre domande basate su alcune considerazioni.
Sul tema del federalismo infrastrutturale abbiamo discusso abbastanza a lungo all’interno della Commissione. La Commissione, naturalmente a maggioranza, ha approvato la relativa norma e sostanzialmente condivide un processo che avvicina le scelte ai territori; d’altra parte, chiede che siano risolte, anche sul piano normativo, due questioni specifiche, altrimenti il rischio e` che da un’idea buona si arrivi ad una frammentazione e ad un’applicazione ineguale, assolutamente pericolose, del principio.
Tra l’altro, avevo presentato un emendamento, purtroppo non accolto, proprio per cercare di descrivere un quadro di regole, una cornice entro cui si dovrebbe attuare il principio del federalismo infrastrutturale.
Comincia ad emergere il rischio che vi siano trattamenti impari nei confronti dei soggetti privati e che le Regioni propongano infrastrutture addirittura in competizione tra di loro, senza quella necessaria regia, in qualche caso anche su infrastrutture dell’ANAS. Le proposte creative dei promotori in parte sono anche giuste, ma ormai pongono un problema di regia da parte del Ministero, innanzitutto, e dell’ANAS. In questo senso, il piano economico-finanziario e il disegno di legge finanziaria non ripropongono questa discussione come uno dei punti strategici, pur autorizzando in modo netto la possibilita` di realizzare societa` miste tra Regioni ed enti locali. Infatti non descrivono un quadro di regole, che personalmente ritengo debba essere proposto dal Governo e poi, naturalmente, approvato dal Parlamento. Questa e` la prima considerazione sul tema del federalismo infrastrutturale.
Connesso con questo vi e` un altro tema che mi sta molto a cuore.
Partendo dal principio, giusto, che bisogna avvicinare (all’interno di una regia, altrimenti nulla funzionera`) le scelte ai territori, mi colpisce che mentre si propone il principio del federalismo infrastrutturale, ancora non siamo riusciti ad ottenere il disegno di legge di riforma per superare la legge obiettivo. Non nego che sia un problema tutto interno alla maggioranza.
Abbiamo gia` svolto la discussione generale sul tema: nessuno vuole distruggere la legge obiettivo. Ma vi sono due punti (il processo di valutazione ambientale e il ripristino della Conferenza dei servizi per le istituzioni locali) che ritengo debbano essere corretti. Non si tratta di azzerare, ma di correggere. Anche su questi temi non vi e` ancora stata una proposta da parte del Governo, pur essendo stata sollecitata nei pareri relativi a vari provvedimenti (DPEF e finanziaria) sia da questa Commissione, sia dall’Assemblea del Senato. Naturalmente mi auguro che lei sia in grado oggi di anticiparci una proposta.
Dal mio punto di vista, il tema del federalismo infrastrutturale e della necessita` di avvicinare i territori alle decisioni si accompagna a quello della riforma della legge obiettivo, che invece aveva come strategia esattamente l’opposto: escludere gli enti locali in modo netto dalle decisioni;
altrimenti non si risolverebbe il meccanismo per cui la Regione e` motore di tutto ma a sua volta non si deve confrontare con gli enti territoriali.
Vorrei svolgere ora un’ultima considerazione su un tema che merita grande attenzione e di cui abbiamo parlato anche ieri con un certo interesse.
Capisco che siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma mi sembra che nel piano economico finanziario dell’ANAS si propone che, ad esempio, per quanto riguarda sei concessionarie autostradali in scadenza tra il 2011 e il 2017, si torni ad una gestione diretta dell’ANAS. Credo che questo tema vada tenuto aperto, nel senso che o le si rimette in gara o le si riporta all’interno di un sistema di gestione pubblico. Si tratta di una discussione molto delicata. Comunque, mi colpisce il fatto che nel contempo su due concessionarie ora alla nostra attenzione, cioe` sulla Brescia-Padova e sull’Autocamionale Cisa, si propongono, invece, delle proroghe delle concessioni. Tuttavia penso che avendo gia` nel 1999 con la direttiva Ciampi-Costa assicurato robuste ed estese proroghe delle concessioni per l’ultima volta ed avendo instaurato il principio del subentro, in base al quale chi arriva si accolla tutto, compresi gli investimenti da fare o in corso, ritengo che quella resti ancora la strada da privilegiare. Peraltro, sarebbe strano che si effettua in alcuni casi una ripubblicizzazione e in altri una proroga anche perche´, in termini di applicazione delle regole, scelte cosı` impari tra le concessionarie andrebbero motivate bene. Non le nascondo che continuo ad essere dell’idea (non e` un’idea nuova, in questa Commissione e` stata sentita centinaia di volte, ma la voglio ribadire anche a lei) che a mio avviso sarebbe meglio sottoporle tutte a gara, scegliendo nuovi soggetti capaci di gestirle, con investimenti, tariffe, piani economici e finanziari da porre in competizione. Dunque, vorrei sapere per quali ragioni si persiste in un meccanismo di proroga che non sembra coerente con delle regole di apertura al mercato e alla concorrenza.

(…) Scusate, colleghi, il Ministro ci ha gia` dichiarato la sua disponibilita` a discutere sul futuro dell’ANAS, sulla vigilanza, sul Ministero, sulle concessioni e su cosa avverra` alla scadenza. Mi permetto di aggiungere anche il tema dell’Authority, che e` sempre all’interno di questa discussione. Quindi, destiniamo un apposito appuntamento per discutere della strategia futura riguardo alla gestione, alla vigilanza, al controllo, cioe` il complesso delle regole.

(…) Ringrazio il Ministro per tutto il tempo che ci ha dedicato e per il prezioso contributo offerto ai lavori della Commissione. Il confronto vivace ed esteso ha dimostrato la giustezza della richiesta avanzata dalla Commissione affinche´ il Ministro potesse essere presente. Ritengo che su molti temi ci siano stati chiarimenti importanti.
Vorrei altresı` precisare che questa Commissione approfondisce sempre il merito delle questioni e, quindi, la passione e anche le polemiche che sono emerse derivano dal fatto che ci occupiamo da molto tempo di questi temi, rispetto ai quali abbiamo maturato una certa competenza ed avevamo interesse a confrontarci con il Ministro.
Dichiaro concluse le comunicazioni del Governo.

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