XV legislatura
Aula Senato della Repubblica
Resoconto stenografico – seduta n. 214
Discussione congiunta dei disegni di legge: (1772, 1677 ed altri) – Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale
DONATI (IU-Verdi-Com). Signor Presidente, colleghe, colleghi, rappresentante del Governo, la Commissione lavori pubblici, che ho il piacere di presiedere, ha lavorato molto intensamente nel mese di luglio, i primi giorni di agosto ed anche la scorsa settimana, alla ripresa dei lavori, sui provvedimenti in materia di sicurezza stradale. Lo ha fatto consapevole della gravità della situazione che permane sulle nostre strade e della necessità di adeguare il codice della strada alla prevenzione e repressione di comportamenti pericolosi per tutti gli utenti della strada.
A luglio abbiamo avviato rapidamente la discussione sul disegno di legge recante, appunto, disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale, Atto Senato n. 1677, un ampio e molto complesso provvedimento di 35 articoli, già approvato in prima lettura dalla Camera dei deputati. Voglio ricordare che la Camera ha elaborato ed approvato un testo partendo da un disegno di legge del Governo presentato al Parlamento che è stato sostanzialmente confermato nei suoi contenuti, ma anche notevolmente ampliato con nuovi e numerosi articoli aggiuntivi. Si tratta di un testo ampio, sostanzialmente e di fatto confermato anche dalla nostra Commissione lavori pubblici, che però ha apportato diversi, importanti e positivi modifiche e miglioramenti a quel provvedimento.
Nell’imminenza dell’esodo estivo, però, è sorta da parte del Governo la necessità di far entrare subito in vigore alcune parti del testo, per aumentare immediatamente la sicurezza e i controlli. Il Governo ha rappresentato correttamente questa esigenza in Commissione e si è – lo sottolineo – concordato tra maggioranza, opposizione e Governo di procedere alla discussione e votazione prioritaria dei sei articoli, che sono poi diventati il testo del decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri il 3 agosto, riferiti ai seguenti temi: disposizioni in materia di guida senza patente; limitazioni alla guida in particolare per i neopatentati; disposizioni in materia di velocità dei veicoli con sanzioni molto più robuste; disposizioni restrittive sull’uso dei cellulari durante la guida; maggiori sanzioni e restrizioni per la guida in stato di ebbrezza alcolica e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti; infine – l’ultimo articolo – norme atte a promuovere la consapevolezza dei rischi di incidente stradale in caso di ebbrezza.
Voglio ribadire che il confronto in Commissione su questi articoli è stato molto accurato e costruttivo ed è stato grazie all’impegno naturalmente della maggioranza ma anche e soprattutto dell’opposizione, che ha assicurato un dialogo continuo, insieme al Governo, se siamo arrivati congiuntamente a questo importante risultato.
La Commissione – maggioranza e opposizione concordi – ha sempre ritenuto, d’intesa con il Governo, che fosse necessario puntare ad una rapida approvazione del disegno di legge, che – lo ricordo – include anche i sei articoli inseriti nel decreto-legge n. 117 al nostro esame, perché di portata più ampia e perché affronta i diversi aspetti di prevenzione, tecnologie, norme e repressione che il tema della sicurezza stradale richiede.
Per questa ragione, alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, la Commissione ha proseguito il proprio lavoro completando l’esame del disegno di legge e dei numerosi emendamenti presentati, arrivando la scorsa settimana alla sua approvazione. Per le medesime ragioni, perché abbiamo ritenuto che quello fosse il provvedimento prioritario già in corso come concordato, non siamo stati nelle condizioni di concludere l’approvazione del decreto-legge, che quindi viene posto all’attenzione dell’Aula senza relatore.
Ribadisco, per chiarezza, che il testo del decreto legge è contenuto, pur con qualche lievissima modifica, anche nel disegno di legge ed è soltanto in via cautelativa che il Governo richiede a quest’Aula di approvare senza modifiche anche il decreto, come concordato oggi nella Conferenza dei Capigruppo, proprio per evitare rischi anche solo potenziali di vuoti normativi in materia di grande delicatezza sociale, giuridica e penale, e di proseguire, dopo il voto su tale provvedimento, alla disamina dell’articolato del disegno di legge affinché i due testi siano coordinati ed unitari e siano inviati in modo immediato all’altro ramo del Parlamento.
Sono certa che gli esponenti dell’opposizione, che hanno assicurato in Commissione un contributo concreto ed assai responsabile per l’approvazione del provvedimento, sanno e sapranno comprendere le ragioni della necessità di approvare in quest’Aula entrambi i provvedimenti.
Naturalmente siamo tutti consapevoli che, nonostante i miglioramenti apportati dal lavoro in Commissione, tenendo conto di altre modifiche che saranno poste all’attenzione dell’Aula, sostanzialmente in buona parte già concordate, dovremo continuare ad intervenire – lo dico in particolare al Governo – su due questioni che il provvedimento non assolve nella sua interezza: l’attuazione del piano sulla sicurezza stradale e l’aumento dei numeri dei controlli sulla strada. Infatti, solo da questo deriverà poi una piena ed efficace attuazione delle nuove norme che stiamo predisponendo; già uno sforzo significativo in questo senso è stato sostenuto dal Governo, tant’é che nei primi sei mesi di quest’anno il numero dei controlli è stato equivalente a quelli relativi a tutto l’anno 2006, ma riteniamo che si debba fare ancora di più.
Quindi, nel riferire sull’andamento dei lavori della Commissione, ho rappresentato la complessità di un iter che ha assicurato un’articolata disamina del provvedimento – e quindi il pieno rispetto delle prerogative della Commissione lavori pubblici – che ha visto una grande concordia nel merito tra maggioranza, opposizione e Governo, e le ragioni per le quali, pur concludendo l’esame di un disegno di legge molto complesso e composto di numerosi articoli, non si è riusciti a concludere in Commissione l’esame del decreto-legge.