XIV legislatura
Seduta n. 598
Per comunicazioni urgenti del Governo sulla crisi Alitalia
DONATI (Verdi-U)
Signor Presidente, la situazione che si è venuta a creare nell’8a Commissione, lavori pubblici, comunicazioni, chiamata a discutere la questione Alitalia, è tale da indurmi a sollecitare tale questione in Aula, perché purtroppo in quella sede non abbiamo ottenuto il rispetto delle regole di questo Senato. In tal senso, intendo intervenire sulla vicenda Alitalia.
Voglio ricordare brevemente che si è arrivati a questo stato disastroso dell’Alitalia dopo che per sei mesi il Governo ha avanzato proposte differenti: nel novembre 2003 ha formulato un piano industriale, approvato dal Consiglio dei ministri; ha approvato quindi un processo di alleanze e privatizzazioni che ha depositato come atti su cui la Commissione doveva esprimere il parere; successivamente ci ha però chiesto di non discuterne, chiedendo sistematicamente alla nostra Commissione di non esaminare tali atti, che pure erano stati approvati dal Consiglio dei ministri.
Abbiamo quindi atteso, anche pazientemente, vista la delicatezza della situazione e considerato che era in atto la concertazione tra le parti sociali; giustamente quindi abbiamo rispettato la richiesta di aspettare. Infine, quando la situazione è esplosa, anche da un punto di vista della comunicazione, con proposte che hanno visto il Governo assolutamente diviso sulle soluzioni, sulla strategia, sul piano di riassetto dell’Alitalia, abbiamo convocato i Ministri (l’ha fatto il presidente Grillo ai sensi dell’articolo 59 del Regolamento): in primo luogo il ministro Tremonti, azionista pubblico di Alitalia.
Abbiamo convocato anche il ministro Lunardi, in quanto responsabile dell’atto di indirizzo sulle politiche dei trasporti, ma alla fine di tutte queste convocazioni abbiamo ottenuto soltanto l’invio in Commissione di un Sottosegretario, che molto gentilmente si è prestato: è venuto e ci ha detto che lui non era nelle condizioni di comunicarci assolutamente nulla.
Ieri si è verificato l’ennesimo episodio di questo tipo, per cui non si è presentato il Vice presidente del Consiglio. Peraltro, apprendiamo dai giornali che, oltre a piani che vengono discussi nei tavoli appropriati, vi sarebbero anche ipotesi di commissariamento, il che significherebbe (se andassero in questa direzione le scelte del Governo, che al momento non sono ancora assunte) che il Parlamento – e figuriamoci l’8a Commissione! – sarebbe assolutamente escluso da qualsiasi potere di indirizzo e di vigilanza su questo argomento.
Volevo rappresentare questa enorme difficoltà, ritengo non solo dell’opposizione, ma anche della maggioranza, ad intervenire sul caso Alitalia, secondo quanto il nostro Regolamento, in particolare l’articolo 59, prescrive, per sollecitare un intervento della Presidenza del Senato al fine di ripristinare quelle regole minime di informazione, di trasparenza e di rapporto con il Parlamento.
Al di là degli specifici contenuti che verranno proposti in ordine alla strategia, riteniamo che tali regole debbano comunque essere rispettate anche dal Governo, dal quale stiamo attendendo le misure che intende proporre per il futuro di Alitalia, misure che fino a questo momento non sono arrivate.
In questo modo è stato violato l’articolo 59 del nostro Regolamento e quel minimo di correttezza nel rapporto tra Governo e Parlamento che anche i Ministri competenti e il Governo in carica sono tenuti a rispettare. (Applausi dal Gruppo DS-U e dei senatori Ripamonti e De Zulueta).