XV legislatura
Interrogazione a risposta orale
Atto n. 3-00306
Pubblicato il 15 dicembre 2006
Seduta n. 89
DONATI – Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, dei trasporti e delle infrastrutture. –
Premesso che:
la linea ad AC/AV tratta Verona-Padova, lunga oltre 75 chilometri, riguardante il quadruplicamento della tratta attuale, facente parte della linea storica Milano-Venezia, è inserita nel Programma delle opere strategiche, di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, approvato con la delibera CIPE 21 dicembre 2001, n. 121, ed è parte del Corridoio plurimodale padano tra i sistemi ferroviari, e nel DPEF 2004-2007;
il progetto preliminare dell’opera è stato trasmesso nel giugno 2003 da RFI al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alle altre Amministrazioni interessate e alla Regione Veneto, la quale, con delibera del 5 dicembre 2003, n. 3735, ha formulato osservazioni al progetto con richiesta di ulteriori studi e varianti;
RFI con nota del 23 giugno 2004 ha trasmesso i dossier relativi alle varianti progettuali ed agli studi integrati richiesti dalla Regione Veneto al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il quale, con nota del 29 settembre 2004, n. 544, ha comunicato a RFI le proprie valutazioni sui suddetti dossier invitando la Società a provvedere allo sviluppo degli elaborati necessari alla esatta individuazione delle varianti, mentre la Regione Veneto, con nota dell’8 ottobre 2004, ha nuovamente invitato il proponente ad una riprogettazione rispettosa delle esigenze manifestate dalle comunità locali;
il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con nota dell’8 settembre 2005, ha comunicato a RFI ulteriori direttive di carattere tecnico relative alle decisioni emerse nel corso degli incontri tra le parti; la Regione Veneto, con nota del 27 settembre 2005, preso atto dell’esigenza di contenimento del costo dell’opera, nel confermare le richieste di cui alla richiamata delibera, ha proposto di articolare la realizzazione in due fasi.
RFI, sulla base delle indicazioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e della Regione Veneto ha provveduto a redigere uno specifico studio integrativo che recepisce le richieste avanzate e prevedendo:
una prima fase costituita dalla realizzazione del tracciato della nuova linea AV/AC tra Verona e Montebello e tra Grisignano di Zocco e Padova; mentre il completamento dell’opera veniva rinviato all’approfondimento di due alternative di tracciato per la tratta centrale, consistenti – rispettivamente – nell’adozione del tracciato originario del progetto preliminare tra Montebello e Grisignano di Zocco o nella realizzazione di un tratto di linea in galleria tra la zona di Ponte Alto, presso la stazione di Vicenza, e la zona di Lerino, a est di Vicenza, con prosecuzione in affiancamento alla linea storica fino a Grisignano di Zocco;
una seconda fase funzionale definita solamente a livello di corridoio nell’ambito del quale si colloca il tracciato della nuova linea AV/AC, senza localizzazione urbanistica e valutazione della compatibilità ambientale per i quali si rimanda al progetto definitivo che dovrà essere approvato contestualmente al progetto definitivo della prima fase tra Verona;
il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, con nota del 21 dicembre 2005 ha trasmesso il parere favorevole, con prescrizioni, della Commissione speciale VIA sul progetto del 2003, mentre il Ministero per i beni e le attività culturali, si è pronunziato con prescrizioni e si è riservato di formalizzare il proprio parere;
considerato che:
la seconda fase funzionale dell’opera non contiene elementi di massima sufficienti che diano informazioni sull’impatto ambientale determinato dalla realizzazione degli altri lotti, secondo le scelte seguite nel progetto della prima fase presentato e sottoposto a Valutazione di impatto ambientale, come prescrive l’articolo 183 del decreto legislativo del 12 aprile 2006, n. 163;
la semplificazione normativa assicurata dalla legge obiettivo che consente di effettuare la VIA ed approvare il progetto per subtratte, adottata nel tratto AV Verona-Padova, contrasta in ogni caso con gli indirizzi delle direttive europee in materia, che sono state recepite in Italia dalle disposizioni ordinarie (Circolare ministeriale 8 ottobre 1996; N. GAB/96/15326 e 7 ottobre 1996 N. GAB/96/15208; art. 6 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 377/1988 lettera f) e che vietano la procedura di Valutazione di impatto ambientale per lotti di un progetto unitario;
amministrazioni, cittadini e associazioni hanno criticato in modo motivato l’opera evidenziando che il progetto e lo studio di impatto ambientale, tra le altre cose, oltre all’applicazione per lotti della Valutazione di impatto ambientale, presentano le seguenti carenze e debolezze:
assenza di una relazione d’incidenza secondo le procedure previste dalla direttiva “Habitat” (92/43/CEE) ai fini di valutare perturbazioni significative sui SIC e sulle ZPS interessati dal progetto;
previsione di notevole consumo di suolo, del tracciato e delle cave, lesivo nei confronti dell’ancora intatto paesaggio agrario di pregio per le rilevanze ambientali, paesaggistici e storico culturali;
interferenza per quanto concerne gli aspetti storico-culturali con numerose ville e complessi rurali sottoposte ai vincoli dei Titoli I e II del decreto legislativo 490/1999;
mancanza della valutazione della opzione zero come previsto dal decreto legislativo 190/2002 e della valutazione degli effetti cumulativi del progetto come previsto dalla direttiva 97/11/CE e dalla direttiva 337/85/CE;
assenza della determinazione della redditività finanziaria, come previsto nel contratto di programma Ministero dei trasporti – FS del 2004, ed effetti negativi delle misurazioni della redditività sociale dell’investimento e del saggio interno di rendimento;
il CIPE ha approvato in data 29 marzo 2006 il progetto preliminare del “collegamento ferroviario AV/AC Verona-Padova”, per un limite di spesa di 3.333 milioni di euro e limitatamente alle tratte di prima fase tra Verona e Montebello e tra Grisignano di Zocco e Padova, con prescrizioni e raccomandazioni;
la legge finanziaria 2007 destina risorse per l’Alta velocità ferroviaria, vincolandole al completamento dei cantieri in corso relativi alle tratte Torino-Milano-Napoli, di conseguenza non vi sono risorse finanziarie impegnabili per la realizzazione della tratta in parola,si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo, per quanto di competenza, non intendano stralciare la linea ad AC/AV tratta Verona-Padova dalla legge obiettivo, anche alla luce della mancanza di risorse finanziarie per avviare i lavori, provvedendo contestualmente sia ad una rigorosa nuova procedura ordinaria di Valutazione di impatto ambientale sul progetto definitivo dell’opera intera, da Verona a Padova, secondo la legge 8 luglio 1986, n. 349, sue modifiche e integrazioni, sia alla successiva convocazione di una Conferenza di servizi con carattere decisorio che coinvolga gli enti locali interessati dall’opera;
se, anche in relazione a quanto previsto dalle direttive europee in materia di Valutazione di impatto ambientale, non intendano effettuare comunque, anche ai sensi delle procedure previste della Legge obiettivo, una nuova Valutazione di impatto ambientale sul progetto definitivo, alla luce del comma 5, articolo 185, del decreto legislativo n. 163/2006, estesa all’intera tratta della linea ferroviaria AC/AV Verona – Padova, prevedendo il coinvolgimento degli enti locali interessati.