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Mobilità, infrastrutture, ambiente: la transizione giusta per la sostenibilità

Interpellanza su RAI – caso Carmen La Sorella

27 Giugno 2007

XV legislatura

Interpellanza
Atto n. 2-00213 p. a.

Pubblicato il 27 giugno 2007
Seduta n. 179

SINISI, ZAVOLI, FINOCCHIARO, FUDA, VITALI, DONATI, SARO, D’AMBROSIO, PINZGER, PISTORIO, VICECONTE, TADDEI, STERPA, RAMPONI, BAIO, CUSUMANO, VILLECCO CALIPARI, CALVI, BINETTI, SCALERA, LUSI, MORSELLI, STORACE, DIVELLA, DI LELLO FINUOLI, NARDINI, VALPIANA, MELE, BURANI PROCACCINI, FAZZONE, MONGIELLO, ZANONE, BIANCO, PAPANIA, ADRAGNA, ROSSA, GIAMBRONE, BOCCIA Antonio, ADDUCE, CAFORIO, LATORRE, DI SIENA, PALERMI – Ai Ministri delle comunicazioni e dell’economia e delle finanze – Premesso che:
la RAI, concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, non riesce ad uscire da una fase di grave stallo gestionale che ormai si protrae da troppo tempo;
tale stallo riguarda, tra l’altro, la sostanziale incapacità di utilizzare le numerose – e spesso assai pregevoli – risorse umane di cui l’azienda dispone, facendo viceversa ricorso in molti casi a contratti esterni, con costi che appesantiscono la già difficile situazione finanziaria, oltre a non rispondere a criteri di efficacia e correttezza di gestione;
un caso particolarmente eclatante, e per molti versi emblematico della crisi che attanaglia l’azienda, è quello che riguarda la giornalista Carmen Lasorella, professionista di riconosciuta competenza ed esperienza, oltre che notissimo volto televisivo;
dopo una carriera ventennale nel servizio pubblico, in qualità di conduttrice del telegiornale, come inviata di guerra, come autrice di reportage dall’estero, di programmi di prima e seconda serata, e quindi come corrispondente da Berlino con qualifica di vice-direttore, Carmen Lasorella è stata inspiegabilmente “accantonata” dalla RAI, senza alcuna apparente ragione;
da più di tre anni, infatti, continua ad essere regolarmente inserita negli organici dell’azienda e ad essere pagata dalla medesima, benché con uno stipendio decurtato, senza che le sia stato assegnato alcun incarico. E ciò nonostante i progetti da lei presentati, le proposte e le sollecitazioni avanzate dalla stessa all’attenzione personale dei componenti del Consiglio di amministrazione, del Direttore generale e del Presidente;
come è stato notato da un autorevole commentatore (Giovanni Valentini su “La Repubblica” del 16 giugno 2007) “al contrario di altre vittime dell’epurazione, Carmen Lasorella è considerata politicamente neutrale, non appartiene a questo o quel partito, a questa o quella corrente o gruppo di potere (…) La sua emarginazione, dunque, non ha nulla a che fare con la lottizzazione che imperversa a viale Mazzini, ma semmai con la paralisi, l’incapacità, l’impotenza che incombe sulla gestione dell’azienda pubblica”,
si chiede di sapere se non si ritenga opportuno invitare l’attuale Consiglio di amministrazione, coerentemente con gli obblighi di corretta ed efficiente gestione descritti nel contratto di servizio, alla tutela dell’insostituibile ruolo del servizio pubblico proprio dell’azienda, ad una gestione che impedisca il verificarsi ed il protrarsi di casi come quello descritto in premessa, valorizzando viceversa in modo adeguato le risorse interne della RAI, senza dar luogo a gravi sprechi, oltre che di risorse economiche, di preziose risorse umane.

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