Il Senato esamina il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2003-2006
Non definisce le opere prioritarie e neppure le risorse finanziarie effettivamente disponibili come invece il DPEF avrebbe dovuto fare. Mettere il titolo di prioritarie su un elenco di opere non basta per darne il contenuto di priorità. E per l’asse autostradale Ti-Bre i numeri del Governo non tornano.
E’con queste argomentazioni e citando un progetto che insiste sul suo collegio, che ieri sera nell’Aula di Palazzo Madama la senatrice Anna Donati (Verdi-Ulivo) ha smontato il capitolo infrastrutture del DPEF 2003-2006.
“Secondo quanto previsto dalla legge obiettivo il DPEF, che si richiama all’elenco sterminato di opere (250) individuato dalla delibera CIPE del 21 dicembre scorso, avrebbe dovuto contenere l’esatta descrizione degli interventi infrastrutturali che quest’anno si vogliono realizzare e le risorse finanziarie per programmare la realizzazione e l’apertura dei cantieri – ha attaccato la senatrice Donati – Il Documento di programmazione stralcia 21 opere dalle 250, mette il titolo di prioritarie , ma lascia inalterato l’ammontare delle risorse complessivamente disponibili, rinviando al futuro l’identificazione di risorse aggiuntive nelle prossime leggi finanziarie.”
” Ho citato l’esempio del Ti-Bre, l’asse autostradale Parma -Verona che conosco molto bene, per il permangono le stesse criticità che avevo già espresso a suo tempo: ancora non è stato chiarito dove verranno reperite le risorse per la realizzazione di questa infrastruttura. La delibera Cipe del 12/12/2001 indicava che il costo per la realizzazione di quest’opera ammonta a circa 1.000 milioni di euro, di cui almeno il 50% deve essere autofinanziato, trattandosi di una concessione in essere, Autocisa-Autobrennero. Una quota di quelle risorse, il 50% appunto, doveva essere reperito in autofinanziamento dalla concessionaria, mentre per quanto riguarda le risorse pubbliche, come confermato dal DPEF, si parla di 98 milioni di euro.
“La cosa che preoccupa, a questo punto, – ha continuato critica la Donati – è che l’importo riportato nella prima tabella anziché essere il costo complessivo dell’opera è diventato il costo complessivo a carico pubblico, intendendo che i 2000 miliardi di vecchie lire per quell’autostrada dovranno essere risorse interamente pubbliche, però restano i 98 milioni di euro di contributo nel triennio che lo Stato è nelle condizioni di stanziare. E’ palese: i conti fatti dal governo non tornano!”
“Almeno in questa sede, nel documento di programmazione economica e finanziaria il governo avrebbe dovuto individuare, come previsto dalla legge obiettivo, in maniera inequivocabile solo alcune opere davvero prioritarie, che corrispondono ad un ammontare di notevoli risorse pubbliche e forse a qualche privato, cosa quest’ultima tutta da dimostrare. Quando si è di fronte ad un elenco sterminato di opere tutte definite come prioritarie si rischia di creare squilibri nel Paese e che partano prima cantieri di infrastrutture inutili rispetto ad opere assolutamente fondamentali.
“Peraltro – ha concluso la sen. Donati – le stesse carenze finanziarie permangono anche per l’asse ferroviario Brennero-La Spezia, il cui costo è stimato pari a circa 1 miliardo e mezzo di euro, per il quale risultano però effettivamente disponibili, nel triennio, soltanto 568 milioni di euro.”