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Poste”Con nuovo contratto la situazione lombarda è destinata a peggiorare ancora”

27 Maggio 2004

La Commissione Lavori Pubblici del Senato ha votato il contratto di programma di Poste SpA

Tempi duri per le Poste, come dimostra il caso Lombardia. E con il nuovo contratto di programma 2003-2005, fra Poste SpA e il Ministero delle Comunicazioni, la situazione è destinata purtroppo a peggiorare ulteriormente sia per gli utenti sia per i lavoratori.
E’ quanto ha dichiarato la senatrice mantovana Anna Donati (Verdi) esprimendo ieri un parere negativo sul nuovo contratto triennale all’esame della Commissione Lavori Pubblici di Palazzo Madama.
“Siamo stati chiamati a votare un contratto di programma – ha incalzato la sen. Donati – senza aver mai potuto visionare il piano d’impresa dell’azienda che, superata la fase di risanamento, ora deve fissare una strategia articolata di sviluppo dei servizi.”
“Sono molti i punti critici e sono molto generici gli obiettivi di qualità indicati – ha continuato la senatrice verde -. Il nuovo contratto prevede per l’Autorità, vale a dire il ministro delle Comunicazioni, la facoltà discrezionale di ridurre il servizio di distribuzione della corrispondenza . Inoltre, si fissa come obiettivo il contenimento del ‘servizio postale universale’, cioè il servizio di  posta per tutti i cittadini, una finalità di taglio che non è condivisibile. Il contributo dello Stato al ‘servizio postale universale’ – prosegue nell’elencazione Donati – passerà da 415 milioni di euro per il 2003 a 222 milioni di euro per gli anni  2004 e 2005. Siamo di fronte ad un dimezzamento delle risorse che inevitabilmente comporterà  forti riduzioni e disagi  nei servizi, con conseguenti ripercussioni negative per cittadini e lavoratori.
In più, per chiudere uffici postali sul territorio, sarà necessaria una semplice comunicazione da parte dell’Azienda all’Autorità, spazzando via ancora una volta una opportuna concertazione con le parti.”
“Per questi motivi – ha concluso la senatrice mantovana – ho dato un parere negativo sul contratto di programma 2003-2005 ed esprimo la mia adesione allo sciopero di sabato 29 maggio proclamato dai sindacati di categoria lombardi, una regione dove si registrano solo 835 dipendenti a fronte di un fabbisogno stimato in 1124 e mancano ben 80 portalettere e 150 impiegati. Una situazione già insostenibile che purtroppo sembra proprio destinata solo a peggiorare.”

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